22 APRILE 2013

Excusatio petita

Civati parla di traditori, D’Alema si difende.
Erano anni che aspettavo questo momento, cazzo. Anni.

  1. chiedo il pagamento di una royalty! :-)

    emanuele
  2. Ha ragione D’Alema, candidare Prodi per acclamazione è stato sbagliatissimo.

  3. Sbagliato. D’Alema voleva fare le primariette con una rosa di candidati comprendente Prodi, Zagrebelsky, Rodotà e D’Alema stesso. Perché lui è furbissimo.

  4. sì, però non basta. devono dirlo apertamente perché hanno affossato il Pd. devono venircelo a spiegare se ne hanno il coraggio.

    così come bersani ci dovrà spiegare un giorni come gli è venuto in mente di bruciare Prodi senza essere certo di portarci tutti a votare. già alle dieci di mattina, infatti, da quello che si dice qui a Roma era chiaro che Prodi non lo votavano tutti.

    stefano72
  5. Filppo, sarà per questo che l’ha piombato …

  6. come Pollicino..i congiurati hanno lasciato mollichine che,alla fine si son rivelate …enormi massi con annessa freccia che indicava :D

  7. ma che mi dici….e lasciava fuori Letta e Amato? brutto cattivone…

  8. Ho pure perso un euro su D’alema presidente.
    Venerdì sera ero convinto che avremmo fatto ‘sta cazzata.
    Tanto oramai una più una meno.
    (sono una brutta persona)

  9. a scrutinio segreto immagino

  10. E non dimentichiamo che nella bella compagnia di Max si e’ appena aggiunto il bimbo di firenze con le maniche arrotolate !

  11. la mia domanda però è: se SeL aveva subodorato il tradimento, possibile che Bersani non avesse capito una mazza? Se si, perché è andato avanti?

  12. DArio questa è proprio una cazzata

  13. Non ho idea di chi sia peggio…

  14. D’Alemoni all’opera !!!

  15. io non so se d’alema sia sincero o meno, e francamente mi interessa poco. ormai anche d’alema è sul viale del tramonto. però sul fatto che la candidatura di prodi sia stata mal preparata ha stra-ragione. una candidatura seria ce la si gioca nell’arco di più scrutini, magari votando scheda bianca per un due o tre o quattro di volte, mentre si sonda il terreno, si tratta, si dialoga, e si vede com’è procedono le cose.

    saragat fu eletto al 21simo scrutinio, dopo che nei primi sette scrutini aveva preso una miseria di voti. adesso invece dopo uno scrutinio andato male tutti si fanno prendere dal panico. forse è vero che ormai siamo in totale balia dei social network…

    Carlo M
  16. Paolo, l’acclamazione è pessima prassi, vedi Canton (lega) a Varese.
    Pessima idea è stata.

  17. Filippo, il punto è parecchio un altro.

  18. IN effetti è un alto senso quello della politica quello per cui il punto fondamentale è togliersi i sassolini dalle scarpe con D’Alema.

    Io D’Alema non lo sopporto da tanti anni, ma mi frega poco togliermi di queste soddisfazioni.

    La cosa interessante è che qui, e intorno a Civati, si sta costituendo una corrente grillin-vendoliana che già ha cominciato a dare della patente di traditore a destra e sinistra. Complimenti vivissimi.

    uqbal
  19. uqbal, dal 25 febbraio a oggi ogni singola mossa di renzi è stata dettata dal tornaconto personale. ora capisco che in quest’ottica possa tornare utile anche d’alema, ma francamente a tutto c’è un limite.

    Carlo M
  20. stefano72

    che lo sapessero a Roma,ce lo ha spiegato anche Gad Lerner,parlando di “un uomo a spasso con il labrador”…proprio in quei giorni ;)

    anna atzori
  21. Diciamo che sarebbe ora che voi del PD ( io dopo tanti anni di PCI , PDS e PD ho votato 5stelle e per la prima volta nella mia vita non mi sono pentita del mio voto) la piantaste  di discutere delle solite  cazzatine ; mi pare che ci siano problemi piu’ seri di cui occuparsi e discutere.

    Napolitano bis, Funeral Party

    La scena supera la più allucinata fantasia dei maestri dell’horror, roba da far impallidire Stephen King e Dario Argento. Il cadavere putrefatto e maleodorante di un sistema marcio e schiacciato dal peso di cricche e mafie, tangenti e ricatti, si barrica nel sarcofago inchiodando il coperchio dall’interno per non far uscire la puzza e i vermi. Tenta la mission impossible di ricomporre la decomposizione. E sceglie un becchino a sua immagine e somiglianza: un presidente coetaneo di Mugabe, voltagabbana (fino all’altroieri giurava che mai si sarebbe ricandidato) e potenzialmente ricattabile (le telefonate con Mancino, anche quando verranno distrutte, saranno comunque note a poliziotti, magistrati, tecnici e soprattutto a Mancino), che da sempre lavora per l’inciucio (prima con Craxi, poi con B.) e finalmente l’ha ottenuto.

    E con una votazione dal sapore vagamente mafioso (ogni scheda rigorosamente segnata e firmata, nella miglior tradizione corleonese). Pur di non mandare al Quirinale un uomo onesto, progressista, libero, non ricattabile e non controllabile, il Pd che giurava agli elettori “mai al governo con B.” va al governo con B., ufficializzando l’inciucio che dura sottobanco da vent’anni. Per non darla vinta ai 5Stelle, s’infila nelle fauci del Caimano e si condanna all’estinzione, regalando proprio a Grillo l’esclusiva del cambiamento e la bandiera di quel che resta della sinistra (con tanti saluti ai “rottamatori” più decrepiti di chi volevano rottamare). La cosa potrebbe non essere un dramma, se non fosse che trasforma la Repubblica italiana in una monarchia assoluta e la consegna a un governo di mummie, con i dieci saggi promossi ministri e il loro programma Ancien Régime a completare la Restaurazione. Viene in mente il ritorno dei codini nel 1815, dopo il Congresso di Vienna, con la differenza che qui non c’è stata rivoluzione né s’è visto un Napoleone.

    Ma il richiamo storico più appropriato è Weimar, con i vecchi partiti di centrosinistra che nel 1932 riconfermano il vecchio e rincoglionito generale von Hindenburg, 85 anni, spianando la strada a Hitler. Qui per fortuna non c’è alcun Hitler all’orizzonte. Però c’è B., che fino all’altroieri tremava dinanzi al Parlamento più antiberlusconiano del ventennio e ora si prepara a stravincere le prossime elezioni e salire al Colle appena Re Giorgio abdicherà.

    A meno che non resti abbarbicato al trono fino a 95 anni, imbalsamato e impagliato come certi autocrati, dagli iberici Salazar e Franco ai sovietici Andropov e Cernenko, tenuti in vita artificialmente con raffinate tecniche di ibernazione e ostesi in pubblico con marchingegni alle braccia per simulare un qualche stato motorio. Ieri, dall’unione dei necrofili di sinistra e del pedofilo di destra, è nato un regime ancor più plumbeo di quello berlusconiano e più blindato di quello montiano, perché è l’ultima trincea della banda larga che comanda e saccheggia l’Italia da decenni, prima della Caporetto finale. Prepariamoci al pensiero unico di stampa e tv, alla canzone mononota a reti ed edicole unificate. Ne abbiamo avuto i primi assaggi nelle dirette tv, con la staffetta dei signorini grandi firme che magnificavano l’estremo sacrificio dell’Uomo della Provvidenza e del Salvatore della Patria, con lavoretti di bocca e di lingua sulle prostate inerti e gli scroti inanimati delle solite cariatidi. Le famose pompe funebri.

    Ps. Da oggi Grillo ha una responsabilità infinitamente superiore a quella di ieri. Non è più solo il leader del suo movimento, ma il punto di riferimento di quei milioni di cittadini (di centrosinistra, ma non solo) che non si rassegnano al ritorno dei morti morenti e rappresentano un quarto del Parlamento. A costo di far violenza a se stesso, dovrà parlare a tutti con un linguaggio nuovo. Senza rinunciare a chiamare le cose col loro nome. Ma senza prestare il fianco alle provocazioni di un regime fondato sulla disperazione, quindi capace di tutto.

    Il Fatto Quotidiano, 21  Aprile 2013


    nadia
  22. Uqbal, se non ricordo male tu sul Post hai dichiarato che avresti votato per Scelta Civica. E mi sembra coerente con l’80 percento delle tue prese di posizione in determinate tematiche. Ma allora, se sei di centro destra, perché ti ostini a interessarti del PD? Votati Monti. Noi vogliamo altro.

    In quanto alla scelta di Prodi, e mi rivolgo anche a Filippini, anche per me non aveva senso. Ma bastava dirlo. Non è che prima lo acclami e poi fai lo stronzo in aula. È questo che è gravissimo, ovviamente, non il fatto di non appoggiare la candidatura di Prodi.

    Maurizio
  23. Nel frattempo, a Piazzapulita Orfini candida Renzi a premier. Ahahahaha, che spettacolo! A quelli che accomunano Renzi a D’alema dico solo: signori ma vi ricordate cosa diceva il compagno Max a Renzi durante le primarie e voi annuivate ossequiosi? Abbiate almeno il pudore di tacere. Vendola vi sta aspettando a braccia aperte

    L'ottimista