2 FEBBRAIO 2012

L’uomo che uccise il sondaggio dell’Espresso

Nella giornata di venerdì mi viene segnalato un sondaggio on line con cui l’Espresso chiede ai suoi lettori di votare quale sarà il protagonista della politica nel 2012. Risulta aperto da parecchio, e precisamente dal 28 dicembre scorso, ciò malgrado ha ricevuto un numero medio di voti relativamente basso, e vi è una sproporzione assoluta, ad esempio, tra i voti di Beppe Grillo e quelli assegnati ad altri leader pur molto in vista. Anche dando per scontato un iperattivismo grillino, altri dati sembrano sproporzionati, ad esempio la posizione al secondo posto di Enrico Rossi: che è pur sempre il presidente della regione Toscana, ma che abbia 35 volte i voti di Bersani pare strano.
In effetti, l’arcano si spiega piuttosto facilmente: l’Espresso ha messo on line il sondaggio senza fornirgli nemmeno l’ombra di una protezione, e così chiunque sia abbastanza invasato (e con molto tempo da perdere) può votare infinite volte, consecutivamente.
Il disclaimer in calce alla pagina mette le mani avanti e dice che “I sondaggi on line de l’Espresso non sono “sondaggi rappresentativi” ai sensi delle direttive dell’Autorità garante delle comunicazioni: essi non hanno valore statistico. I risultati che forniscono non hanno, cioè, la pretesa di rappresentare l’opinione di gruppi di persone. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente, che hanno l’unico scopo di permettere agli utenti che lo desiderano di esprimere la propria personale opinione”. Ma è una misera foglia di fico: persino la piattaforma WordPress di Popolino prevede la possibilità di pubblicare sondaggi che, al momento del voto, rilasciano sul computer del votante un cookie che ne registra l’indirizzo Ip, impedendogli di rivotare. Certo, il mariuolo molto motivato può votare, andare nelle preferenze del browser, cancellare il cookie, votare ancora, e così via: ma l’operazione diventa abbastanza lunga da scoraggiare i più, e limita il fattore di taroccamento ai soli smanettoni, che comunque possono essere facilmente contrastati da un’efficiente amministrazione della pagina. Un’amministrazione che, coi suoi potenti mezzi, un gruppo come quello dell’Espresso potrebbe facilmente allestire.
Invece, semplicemente mettendo tra parentesi il comodo alibi del poco valore statistico, tra qualche settimana i lettori del settimanale potrebbero trovarsi a leggere un articolo che commenta il successo di Beppe Grillo e lo straordinario piazzamento di Enrico Rossi, inducendoli così a pensare che, anche il sondaggio non ha valore scientifico, però intanto guarda quanti voti hanno preso. Equivale a sottintendere furbescamente che il sondaggio è pur sempre indicativo: e questo è falso, decisamente falso.
Non solo: il numero delle visite fa comunque salire il volume del traffico, e potrebbe essere usato per far credere agli inserzionisti che quella pagina è stata visitata decine e decine di migliaia di volte. Cosa che in un certo senso è vera, ma siamo al limite della truffa.
Così, poiché sono stufo di leggere stronzate come queste, che ti giri un attimo e trasformano la realtà diventando verità sociologiche, ho deciso di impartire una piccola lezione ai tipi dell’Espresso, e qualche giorno fa ho installato su Firefox un utile plugin, chiamato iMacros, che per farla breve consente – oltre a molte altre cose utili che in questa occasione non sono attinenti – di ordinare al browser di votare il sondaggio e di ripetere quel voto teoricamente all’infinito. L’ho fatto in due click, preciso, senza possedere conoscenze particolarmente approfondite, giacché si tratta di un’operazione alla portata di chiunque sia appena capace di accendere il proprio computer. Quindi, ho preso il nome in elenco che risultava ultimo – sfortunatamente si tratta del leghista Marco Reguzzoni – e ho ordinato al programma di votarlo a ripetizione: e poi ho continuato a fare le mie cose, lasciando Firefox a lavorare in sottofondo. Ho iniziato alle 9,30 di lunedì mattina, quando Reguzzoni aveva appena 40 voti, come si può verificare da questo screenshot (cliccate l’immagine in alto per aprire la versione più grande). Nell’immagine che segue – e direttamente dalla pagina dei risultati - ecco invece la situazione del sondaggio in questo momento. Ricapitolando: lunedì mattina Reguzzoni era ultimo, e Grillo primo con 8.467 voti; in questo momento Reguzzoni è primo con 9.202 voti (praticamente tutti generati dal Mac del sottoscritto), mentre l’ultimo è Enrico Letta (inspiegabilmente, viste le numerosissime ospitate in tivù), e tutto questo senza peraltro che in ben quattro giorni qualcuno all’Espresso notasse che qualcosa di bizzarro stava accadendo.
Sono abbastanza certo che questo piccolo esperimento non indurrà nessun cambiamento di buon senso nei giornalisti dell’Espresso e dei grandi giornali on line in generale, né li porterà a smetterla con questo tipo di fesserie, anzi: in realtà, attendo al più presto un articolo che racconti come il 2012, sorprendentemente, sarà l’anno di Marco Reguzzoni. E dire che non sembrava mica, all’inizio.

Aggiornamento: a poche ore dalla pubblicazione di questo post, qualcuno che ha molto a cuore la posizione di Beppe Grillo in questa prestigiosa classifica e che è particolarmente duro di comprendonio, non appena scoperto l’inaccettabile sorpasso si è lanciato in un folle (ma in fondo prevedibile) inseguimento, e ora Grillo è dietro Reguzzoni di soli 45 voti. I grillini, quelli che se parli di internet ti accusano di copiarli: dai, che ce la fate.

  1. Pingback: Popolino killer | [ciwati]

  2. Scusa eh, ma adesso ti tocca mettere su la macro per Enrico Letta ;-)

  3. prima di decidere di far salire reguzzoni hai votato letta?

  4. Dì la verità: dopo Reguzzoni il giochino l’hai ripetuto pro Civati. Cinque volte tanto i voti per Bersani! Non male davvero.

    FaustoB
  5. Credici o no ma non sono stato io, anche perché in caso contrario l’avrei fatto vincere e sarei stato zitto, non credi?

  6. Beh, bellissima l’idea di regalare una scintilla di gloria a Reguzzoni.

  7. Il sondaggio dimostra che gli scontenti della sinistra vengono intercettati dalla Lega, che è presente sul territorio, non ha la barca e  indossa solo maglioni di lana grezza, a pelle. La gente è stufa di pagare le  tasse per dei politici corrotti, e dopo cinquant’anni di governo della sinistra (prima con la Dc, ora con Monti)  c’è voglia di Libertà. di un a nuova forza , Forza Italia, per un nuovo miracolo italiano!

    (dedicato all’ordine dei giornalisti)

     

    fabbrizz
  8. ora ci aspettiamo un articolo su reguzzoni da parte dell’espresso…. magari anche la copertina… io ora inizio con la tatangelo….datemi tempo e conquisteremo il mondo

    dario
  9. Questo tuo post dovrebbe porre la pietra tombale su quella che viene pomposamente chiamata e-politica. Se ci fossero politici e giornalisti abbastanza in gamba per capirlo.

  10. Fa un po’ tristezza vedere questo genere di arretratezze dal sito di uno dei settimanali più famosi d’Italia…alla faccia dell’affrontare la sfida del web. Oramai anche i sondaggi per votare i concorsi più sfigati hanno meccanismi per evitare questo genere di raggiri…mah.

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