9 MAGGIO 2012

Anche i leghisti piangono

Confesso, ho sbagliato. E me ne pento. Per anni ho descritto i leghisti come un popolo becero, razzista e arraffone: ad esempio, prendendomela con i suoi esponenti più in vista della mia città, come Giacomo Moscarola. Moscarola è un ragazzo di di 27 anni, un leghista che ingiustamente amavo canzonare quando mi occupavo di cose biellesi. L’anno scorso la giunta aveva subito un piccolo rimpasto, fruttato alla Lega un assessorato in più per il suo segretario cittadino: il giovane Moscarola, appunto. Trattandosi di Biella, che si distingue per un numero record di assessori, e di un assessorato tipo parchi pubblici e cani a pelo ruvido, o qualcosa del genere, pensavo si trattasse della solita logica spartitoria.
E invece non è vero niente, ci sono anche tra i leghisti persone come Giacomo, che sono dotate di un’anima e di una sensibilità profonda: basta leggere cosa scrive sul suo diario Facebook.

Chi lo dice che i giovani non hanno ideali? Leggete Giacomo, leggete di come il suo amore per la Lega arriva a personificarla, a trasformarla nella creatura angelicata oggetto dei suoi sentimenti più intimi. Un amore puro e incondizionato, il suo.

Ma è un amore tormentato. Giacomo vorrebbe tornare alla Lega delle origini, la Lega dei suoi ideali più nobili e puri. Vorrebbe tornare ai tempi in cui l’avidità degli uomini e dei dirigenti padani non aveva ancora fatto mercimonio di quel sentimento purissimo.

Non che Moscarola sia disposto ad arrendersi, giammai. E’ sulla più impegnativa delle tenzoni, che si misura il valore padano e la vera fedeltà all’ideale leghista: “rinunciare….. mai!!!”.

“Dove sono cavallo e cavaliere? Dov’è il corno dal suono violento? Dove sono l’elmo e lo scudiero, e la fulgida capigliatura al vento?”: Moscarola come Theoden, un guerriero malinconico che attende una pugna in cui misurarsi, un teròne da insultare, un kebabbaro da far chiudere.

E qui l’appello va a evidentemente a Umberto Bossi, alla sua coraggiosa ma dolorosa scelta di dimettersi da segretario e di ritirarsi nella sua Gemonio. Una scelta che il giovane Moscarola rispetta, pur se con un velo di malinconia.

L’ora è tarda, troppo il tempo passato davanti al monitor a sfogliare le foto di Rosy Mauro di quando, vestita solo dei suoi lunghi capelli e di un microcostume, partecipava alle feste in piscina del senatur. Meglio riposare, domani è un altro giorno padano illuminato dal sole delle Alpi.

Ah, i tempi in cui la Lega parlava ai ceti medi del Nord operoso, i tempi in cui per passare la serata bastava organizzare una bella ronda nei campi Rom. Tempi più semplici, e certamente più poveri, ma più veri. Quanta nostalgia.

Perché abbiamo pagato la laurea del Trota? Dove sono finiti i soldi dati a Belsito? Che ne sarà della mia carriera politica? Infiniti sono gli interrogativi che si affastellano nella mente del giovane padano, rimanendo senza risposta. E il telefonino di Cota, intanto, è spento.

E’ una Lega di lotta, se non di governo. Lo immaginiamo nella sede di partito, il Moscarola, tra militanti padani che si interrogano sulla Tanzania e staute di Alberto da Giussano che nessuno spolvera più. Non è il momento di mollare, ma lo sconforto è grande.

“Oh Padania, sì bella e perduta”, sembra voler dire il giovane affranto, non più anello del cerchio magico e non ancora barbaro sognante. E’ la schizofrenia dell’innamorato tradito, che passa dalla speranza nel riscatto all’accettazione di un destino cinico e rio.

Per fortuna c’è la poesia, ci sono i grandi aedi padani, a ispirare gli uomini, anche nei momenti più bui della loro esistenza. Una canzone di Laura Pausini, per la precisione, un canto adatto a esaltare i berserk pronti a combattere.

I risultati delle amministrative sono chiari, tutto è perduto. Eppure, in qualche modo, la vita continua. Il fumo si alza dal campo di battaglia, ogni cosa è distrutta. La sfida è persa, ma un’altra inizia solo per chi saprà dimostrare, ancora una volta, il suo valore. Ormai è deciso, Moscarola farà vedere di che pasta è fatto, una pasta padana.

E siate ammirati, voi che non capite, e portate rispetto. In questi tempi difficili, un giovinetto qualunque e debosciato avrebbe riempito la sua pagina Facebook di imbarazzanti piagnistei, per il solo fatto di esser stato lasciato dalla fidanzata, ignorando i fatti ben più gravi che capitavano intorno a lui. Ma non questo giovane padano, nossignore.

(un grazie a Costanza, che mi ha fornito la materia con cui comporre questa perfidia)

  1. Pingback: Vivere a Biella » Blog Archive » Anche i leghisti piangono | Popolino | Il blog di Paolo Cosseddu

  2. Genio Cazzo….Geniooooo

    Marco V
  3. Quando “Uomini e Donne”, Capitan Padania e Cielo D’Alcamo fanno un frontale…

  4. che poeta cazzo, che poeta

    adesso vado a bermi una librata di acqua di Po per esser degno di legger di cotanto genio

    (Werther vai a nasconderti)

    A.
  5. Sinceramente trovo l’articolo di pessimo gusto. Attacchi personali stupidi e ingiustificati. In questo periodo forse sarebbe meglio focalizzarsi su questioni più serie.

    Andrea
  6. La questione che mi fa ridere in tutto ciò è che per scrivere tutto questo hai utilizzato molto tempo che potevi spendere facendo qualcosa di più utile,tu parli da persona invidiosa perchè un ragazzo giovane è già assessore mentre magari tu non avrai combinato molto nella tua vita…essere invidioso è brutto….Poi cosa scrive su facebook l’assessore sono cavoli suoi,è la sua vita privata e non mi sembra corretto prendere in giro una persona che scrive certe cose non essendo a conoscenza della sua vita al di fuori della carica pubblica…Se crei un articolo sull’assessore parlando del suo lavoro e della sua carica è un conto,quando le cose vanno sul personale trovo la cosa fuori luogo….

    Cesare
  7. questa non è satira politica!

    il melandri
  8. Non capisco tutta questa animosità. Per il giovane Moscarola non ho avuto altro se non parole di profonda comprensione.

  9. Moscarola evidentemente ha uno sciame attorno, e li capisco, oltre il fascino del verde san Patrizio, che regala allegria anche ad oscenità tipo Calderoli o Borghezio il nostro poeta padano vanta l’occhio in pendant con l’asciugamano, una cosa non da tutti

     

    però la battuta migliore è “allora sei invidioso gnè gnè gnè”

    ricordo che il personale quando si ricopre carica pubblica è inevitabilmente fottuto, piaccia o meno

     

    A.
  10. dai ma è troppo evidente che i tre commenti di critica sono frutto dello stesso autore! almeno, simpatico commentatore, sii sagace: scrivili a distanza non esageratamente ravvicinata, va’

    champz
  11. Paolocoss ,cortesemente, mi toglieresti un dubbio?? Ma non avevi proprio nient’altro da fare che andare a fare il collage del profilo di  Moscarola commentando i suoi post??? MAH

    E.
  12. Ecco, sì, togliamo qualche dubbio. Ieri a Biella c’era consiglio comunale, e da quel che so tutti i presenti – consiglieri, assessori, funzionari – hanno passato la giornata a ridere del mio post, e del suo protagonista. Tralasciando il fatto – comunque oggettivo – che quando ricopri una carica pubblica dovresti stare attento a non metterti in imbarazzo da solo, pubblicamente (io non ho fatto altro che ritagliare cose che ha scritto di suo pugno), l’assessore in questione è uno che viene stipendiato con soldi pubblici per ricoprire un assessorato che è stato inventato di sana pianta solo per soddisfare richieste spartitorie così ampie nel centrodestra biellese da aver ormai raggiunto un numero scandalosamente record di assessori. Inoltre, la Lega non è esattamente un partito che da quando esiste è noto per fare politica col fioretto, posto che nemmeno io penso che la politica stessa sia uno sport per gente dalla pelle delicata, purché chi sta in questa logica accetti che bisogna avere un sacco per darle e uno per prenderle. Insomma vale tutto o quasi, a meno che non si tratti di questioni personali davvero serie: ma qui stiamo parlando di uno che si sdilinquisce – pubblicamente, ripeto – perché è stato lasciato dalla fidanzata, tanto per dare la misura delle cose. E quindi sì, ho piazzato un colpo basso, così basso che credo gli abbia procurato una delle giornate più imbarazzanti della sua vita: mi è piaciuto, se lo meritava tutto, e lo rifarei. Ok?

  13. Infatti Paolo, hai fatto così bene che per chiarire il personaggio in questiine a domanda diretta, in merito a un giudizio su questo post, non ha trovato di meglio che rispondere “è tutta pubblicità gratuita”. Solo che non ha chiarito se la pubblicità riguardasse la sfera personale o quella politica e, vi assicuro, preferisco non saperlo…

  14. Penso che vi manchi un lavoro serio… Vi state rendendo sempre più ridicoli.

    Andrea
  15. Perché, tu che lavoro fai? E nel tempo libero? Vengo forse a dirti come lo impieghi? Ecco.

  16. Le mosche di Moscarola ronzano infuriate,
    Siete invidiosi, non avete nulla da fare,
    I vostri asciugamani sono color cacca, ecco!

    Diventa difficile dire se sia più ridicolo l’assessor dal cuore spezzato e dal carroccio sghembo, od i commenti dell’asilo mariuccia che gli fa la fronda

    Altro giro altre sghignazzate

    Più gente entra più animali si vedono

    A.
  17. nonostante tutto il tuo impegno nel comporre il post, fanno decisamente più ridere alcuni commenti sotto! ;)

     

    maisa
  18. Io invece trovo le argomentazioni “contro” assai valide e ricche di spunti. A tal proposito vorrei aggiungere “Specchio riflesso” e “Quattr’occhi sparapidocchi”. Tiè!

    Fav1
  19. Giacomo Moscarola ma uno del pd che evidentemente non ha nulla da fare che mi ha preso per il culo, per fatti miei personali…io accetto la critica politica che giustamente ci dev essere, ma quando si va sul personale io non tollero….

     

    per la serie “scendi il cane che lo pisci”

    accademia della crusca
  20. Andrea è un bacchettone insopportabile, il training camp al Kremlino lo ha reso così

    vladimir