19 NOVEMBRE 2009

Teste d’uovo

Humpty-Dumpty-01Poiché l’analisi e la verifica dei risultati sono passaggi fondamentali di qualsiasi attività umana – fatta eccezione forse per la politica, ehm – mi sembra giusto, passati alcuni giorni, fare un bilancio dell’iniziativa nota come "il volantino del gioco dell’oca".
Se ne è parlato, questo mi sembra assodato. Personalmente ho ricevuto molti apprezzamenti – grazie – né per interposta persona ho avuto notizia di particolari lamentele (a parte quella dell’interessata, s’intende). Nei negozi e nei bar del centro è avvenuto quanto speravo, ovvero una caccia al volantino (esaurito), e chi si è occupato della distribuzione mi conferma l’apprezzamento generale.
La Stampa ne ha parlato per prima domenica, ha dato alla notizia una pagina intera e ha persino pubblicato il gioco integralmente, relegando in taglio basso le lamentazioni dell’assessore Giachino. La mia impressione è che i giornali l’abbiano raggiunta prima che dallo staff del sindaco le spiegassero che avrebbe fatto meglio a far finta di essersi divertita.
L’Eco del giorno dopo ne ha parlato in un boxino – meglio di niente – il Biellese la notizia l’ha saltata del tutto, come da previsioni, mentre la Provincia di ieri ha ospitato ben due commenti. Uno del consigliere Apicella, o meglio del suo ghost writer (un mio ex collega che non invidio), il quale l’ha definita la notizia della settimana, salvo poi dire che in realtà anche il centrosinistra quando governava bla bla bla. L’altro di Giuliano Ramella, guest star ricorrente di questo blog, secondo cui l’iniziativa ha "fatto bingo", ma la satira non dovrebbe provenire dai partiti bensì da chi sta fuori dal palazzo e bla bla bla.
In rete, a partire da Popolino, la cosa ha avuto un suo riscontro non indifferente, proveniendo però non direttamente dal sottoscritto, ma da tutti i gruppi consiliari d’opposizione. Era stata realizzata con l’accordo di tutti, anche se poi materialmente è stato chiesto quel briciolo di fiducia necessario a poterla concretizzare senza doversi arenare tra approvazioni incrociate. Stampata in rapidità e con pochi mezzi, in defintiva mi sembra abbia raggiunto il suo obiettivo, che era quello smuovere l’opinione pubblica, se non tutta una fettina di essa, pur bypassando i media tradizionali, ma costringendoli ad occuparsene, o perlomeno verificare se la cosa era possibile.
Passato qualche giorno, anche se non espresse direttamente mi giungono però voci – del tutto previste – di qualche malumore, di qualche politico di seconda fascia secondo cui non è così che si dovrebbe fare opposizione, e che le cose serie sarebbero ben altre, e andrebbero trattate di conseguenza. Come dicevo, non mi sorprendo. Dirò di più, sono d’accordo: il mio presupposto era quello di forzare la mano per dare attenzione a un’ex classe dirigente abituata a comandare, amministrare e sentirsi chiedere (non spesso quanto accade ora, a dire il vero) interviste più o meno accomodanti, ma che oggi fatica parecchio a farsi sentire, perché in parole semplici non se la caga più nessuno. E questo, per chi è stato abituato a certe attenzioni, è duro da digerire, anche spiazzante, comprensibilmente. Gli elettori hanno scelto che a governarli fossero altri, e i giornali locali non fanno altro che comportarsi di conseguenza.
E quindi: come dare voce all’opposizione, quando gli spazi tradizionali non sono più disponibili, e di fronte a temi anche oggettivamente urgenti non c’è nessuna sensibilità? Io sono partito da questa semplice domanda, e ho fornito un’esempio di soluzione, che ammetto io per primo essere una stupidata, che le cose serie sono ben altre, ma che per i risultati che ha dato mi porta a riflettere ulteriormente sulle possibili alternative: come ultimamente dico spesso, piuttosto che niente, meglio piuttosto. Ovviamente, da novellino del gioco, se qualche testa d’uovo ha in mente idee più brillanti sono ben disposto a farmi da parte. In questi primi mesi di legislatura non è che ne abbia viste molte, però, e le difficoltà sono chiare a tutti. Infatti, se l’unica altra pensata è quella di scrivere con insistenza alla rubrica della posta dei giornali locali, sperando di finire prima o poi pubblicati a pagina 26, mi spiace ma non credo sia sufficiente.
L’attività che si svolge in un consiglio comunale è ovviamente più importante di qualsiasi volantino, ma spesso resta relegata tra le pareti di palazzo Oropa, perché nessuno al suo esterno ne ha notizia. Oppure succede quel che è capitato lunedì sull’Eco: l’annuncio di una serie di documentate e importanti interrogazioni presentate dalla minoranza è finita in taglio alto, in poche righe, mentre al sindaco Gentile è stato concesso tutto il resto della pagina per rispondere e dire un po’ quello che gli pareva. Non molto corretto, ma è questo l’andazzo: prima si capisce l’antifona e si pensa all’alternativa, meglio sarà per tutti. Non è semplice, perché siamo in una fase in cui certi rituali della vecchia politica non funzionano più, ma al contempo ancora non si sa quali sono le cose nuove che funzionano: nel nostro caso, però, abbiamo già perso tutto, quindi direi che tanto vale provare.
Nel caso in esame, l’argomento era l’incarico di comandante dei vigili di Biella, conferito a una persona che, anche per un fatto di competenze, costerà alla collettività molto di più del funzionario precedente, premiandolo inoltre per essere stato autore di un’inchiesta giudiziaria che si è conclusa con un nulla di fatto, ma che ha giocato un certo ruolo nel bel mezzo della campagna elettorale della scorsa primavera. L’argomento è di una gravità tale che dovrebbe risultare irresistibile per i teorici dell’opposizione seria. Invece, a parte una presa di posizione "senza se e senza ma" di Gianluca Susta, i giorni passano ma non mi pare di assistere a un loro clamoroso arrembaggio. Forse, appunto, perché tra teoria e pratica passa una bella differenza.
Qualcuno può pensare, facendo proprie queste tattiche attendiste, di conformarsi a un qualche lontano retaggio democristiano. Così facendo, costoro riescono in solo colpo: a dare ragione a Gentile, quando attribuisce loro un disagio per un’opposizione che invece dovrebbe basarsi su un inspiegabile fair play unilaterale, così comodo per chi comanda; e a farsi smentire da Susta stesso, che appoggiando pubblicamente le interrogazioni preparate da Barazzotto e dagli altri firmatari ricorda a tutti che la Dc non era affatto il partito di fighette di cui oggi molti smidollati credono di essere gli eredi, ma una corazzata in grado di navigare mezzo secolo di storia italiana (più male che bene secondo me, ma questa è un’altra faccenda), senza farsi impensierire da tempeste e siluri.
Forse non si vuole entrare nel merito di una nomina che coinvolge uno dei poteri forti della città, allora però si potrebbe almeno obiettare sull’uso dei soldi pubblici, specialmente con i chiari di luna che sono in vista e che, con il prossimo bilancio comunale, sembra getteranno sul lastrico decine e decine di famiglie biellesi. In definitiva, risulta confermato l’assioma secondo cui se uno il coraggio non ce l’ha non può darselo da solo.
Da parte mia, come credo a questo punto si sia capito, non mi sono iscritto a un partito per far niente (cosa che ero perfettamente in grado di fare anche da solo), né per delegare sempre e comunque a qualcun’altro il compito di agire. Personalmente ero stufo di parlare di politica, volevo farla, o almeno provarci, limitatamente alla realtà che mi circonda e che sono in grado di conoscere e, con un po’ di fortuna, di modificare almeno in piccola parte: sono disposto a mettere a disposizione il mio tempo, che non è molto, e ci aggiungo competenze e capacità anch’esse tremendamente limitate. Se quello che propongo non va bene mi si deve allora dire qual è l’alternativa, e tengo a precisare che non accetterò che l’alternativa sia girarsi i pollici, aspettare e pregare la Madonna d’Oropa. Altrimenti, se davvero qualcuno si ritiene così infastidito dall’essere interrotto nel suo beato fancazzismo posso stracciare la tessera anche subito (a qualcuno piacerebbe, non credo sia un mistero), portare avanti le mie iniziative a titolo esclusivamente personale, e poi andarmi a misurare con chi è rimasto a dormire per un lustro sui banchi dell’opposizione: vediamo chi la spunta. In alternativa, posso darmi la missione di passare tutto il mio tempo libero a fargli le pulci e a massacrarlo: alla fine davvero sapremo se ha funzionato oppure no, se è così vero, quando si diventa bersagli, che un certo modo di fare politica è inefficace. Mi faccia sapere.
Se invece l’obiezione è di tipo culturale – quella secondo cui il biellese-tipo, schivo e sgobbone, non ama certe pubbliche manifestazioni, vive con la discrezione di un monaco zen e tende a votare per chi fa altrettanto – ripongo con fatica tutto il mio disprezzo per questo genere di sociologia da Bar Sport e cerco di dare una risposta politica, partendo dal mio partito: se qualcuno nel Pd pensa una cosa del genere, prenda atto serenamente del fatto che ha sbagliato posto. Possiamo ammazzarci di pippe per stabilire se il Partito Democratico sia più di centro o di sinistra, ma su una cosa dovremmo essere tutti d’accordo: il fatto di militare in una forza progressista. Non è solo un’espressione di comodo, significa che fondamentalmente crediamo e ci interessa il progresso della società, e avversiamo chi la considera come un’entità immutabile o da conservare come tale.
Quindi, se anche i cittadini biellesi fossero quei babbioni descritti dai luoghi comuni – ma nessuno può dimostrarlo, e comunque a me non pare – è nostro mandato di attivisti, militanti e rappresentanti del Pd fare politica (anche) per cambiarli: pure se è difficile, pure se è scomodo. Altrimenti entriamo tutti nella Lega e non parliamone più.

  1. Che bel clima, e che bella voglia che bisogna avere per starci senza boccheggiare.

    utente anonimo
  2. Concordo soprattutto sulla conclusione: se è vero che questa città è smorta – ma lo è davvero? – è anche se non soprattutto per colpa di quelli che sempre e comunque pensano che sia smorta.

    utente anonimo
  3.  chi è il fine pensatore che ha criticato il volantino e ha detto che non è il vero modo di fare opposizione??
     
    senza parole. 

    utente anonimo
  4. Beh l’indizio è nell’immagine del post, quasi viene da pensare che "Popolino" l’ha messa apposta
    rp

    utente anonimo
  5. Credo anch’io.

    utente anonimo