6 FEBBRAIO 2014

Lo scolapasta in testa (spiegato ai non addetti ai lavori)

Da qualche tempo assisto con grande passione alle uscite di Gianni Cuperlo e dell’area variegata che ha rappresentato all’ultimo congresso.
E a un certo punto ho preso a definirle in un certo modo, ovvero “lo scolapasta in testa”.
Vedo che non per tutti l’esempio è chiaro, quindi lo spiego qui una volta per tutte: l’area Cuperlo si è messa nell’infelice posizione di dover fare opposizione a Renzi anche su questioni su cui ha agito come lui o molto peggio. Vedi il sostegno (o la critica) al governo o la gestione del partito stesso.
La contraddizione è incredibile, ma non hanno scelta, perché l’alternativa è l’estinzione. Se ci pensate, stiamo parlando di circa duecento parlamentari dei quali nove su dieci al prossimo giro dovranno cercarsi un lavoro. Capite bene che sono terrorizzati.
E quindi, si oppongono scompostamente, sfidando loro stessi e il senso del ridicolo. Ora, magari a un osservatore distratto può sembrare stiano facendo politica, ma a guardare meglio no, stanno solo cercando di attirare l’attenzione. E se per farlo devono andare in giro con uno scolapasta in testa, non importa. Anzi, come vedete si prendono pure a mestolate sul cranio, da soli. Per far rumore, nel caso il pubblico fosse distratto.

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