Partito Democratico ad personam

Sabato mattina a Valdengo si svolgeva il congresso del locale circolo del Partito Democratico, a cui era stato accorpato quello di Cerreto/Quaregna a causa delle sue ridotte dimensioni.
Quanto ridotte? Un iscritto, ecco quanto.
Ho un ricordo sfocato dell’intera faccenda: avevo tirato tardi, e non avevo ancora digerito la sBobba della sera prima. A Valdengo, se possibile, ho preso una compilation di schiaffazzi (zero voti) anche peggiore di quella ricevuta a Cigliano, ma pur barcollando come un pugile suonato ad un certo punto mi si è impressa nella parte di corteccia cerebrale ancora sana l’immagine surreale di un verbale che diceva più o meno così: "Circolo di Cerreto/Quaregna, elezione del segretario nazionale bla bla bla. Iscritti: 1; presenti: 1; candidati: 1; votanti: 1. Voti per Franceschini: zero; voti per Marino: zero; voti per Bersani: 1. Bianche zero, nulle zero".
Delegati eletti, uno (questo perché ogni circolo ha diritto ad almeno un delegato). Poi ricordo la catasta dei verbali, in cui coordinatore di circolo, iscritto, presente, candidato, votante, eletto, erano sempre la stessa persona. E ricordo che mentre finivo di scrivere l’ultima "u" di una lunga serie di "paolocosseddu" su infinite linee tratteggiate distribuite fra una mezza risma di fogli A4, il coordinatore di circolo, iscritto, presente, candidato, votante, eletto ha posato sul tavolo un documento.
Che diceva: "Con la presente, si chiede che il circolo di Cerreto/Quaregna sia sciolto e venga incorporato in quello di Valdengo". Firmato, il coordinatore di circolo, iscritto, presente, candidato, votante, eletto.