9 GIUGNO 2009

E’ vera, ‘sta cosa del mal comune

Se c’è una ragione per cui vale la pena correre il rischio di prendere bastonate – e le bastonate si prendono, più forti di quanto ci si possa aspettare – è che si incontrano persone che sono disposte a prenderle con te, persone che merita la pena di conoscere.
Uno come Vittorio, ovviamente. Gente come Dodo, uno che non solo conosce la macchina, lui è la macchina. Come Elisa, che riesce a dire "adesso vado".
Benedetta, che è solid rock: molto solid, molto rock. E Fabrizio, che aveva il mondo sulle spalle, ma lo stesso è riuscito a porgermi una mano. Buona fortuna, a tutti noi.
Per loro vale e varrà sempre la pena, grazie a Dio.

E mo’ basta, che piango come una ragazzina, e non è un bello spettacolo.

  1. Gentle now

    …The tender breeze

    Blows

    Whispers through

    My Gran Torino

    Whistling another

    Tired song

    utente anonimo
  2. Se qualcuno mi lascia un commento così perfetto e commovente, vorrei proprio conoscerlo…

  3. così mi viene la lacrimuccia…è stato bello lavorare insieme. Avrei voluto durasse almeno 5 anni…

    utente anonimo
  4. bè, veramente ci si conosce già, mi hai ospitato a cena

    utente anonimo
  5. Il mondo sulle spalle pesa molto meno quando, a sorreggerlo, ti aiutano persone speciali. Fra “noi” e “loro”, fra noi che abbiamo resistito e quelli che arriveranno, tra noi vecchi sempre un po’ giovani e i giovani veri e promettenti, tra chi guarda la luna e chi guarda il dito, esiste una differenza sostanziale, fra le molte siderali. Una differenza che “loro” non coglieranno mai, che rappresenta la nostra forza, che ti spiega molte cose. Noi evolviamo dalle esperienze, noi crediamo ancora nei valori umani, noi siamo convinti che vivere vuol dire crescere e per crescere sappiamo quanto sia importante condividere le idee, i caratteri, le rispettive esperienze di vita, le rispettive umanità. Questo ci differenzia e io ne vado orgoglioso. Il mondo sulle spalle è meno pesante quando conosci persone come Paolo, come Dodo, come Mario, come Monica, come Gigi, come Enrica, come Manu, come Bene, come Bea e suo marito, come La Vale (e la lista è ancora lunga): tutte diverse e per questo così magnificamente belle.

    Oggi in tanti mi hanno telefonato per sapere come stessi, per salutarmi, per ringraziarmi. In molti si avvertiva fastidio, compassione e disagio. In senso buono e affettivo ovviamente. Ebbene, a tutti devo essere parso “troppo poco triste”, poco affranto. In larga parte è vero, è proprio così, perchè quando finisce un’esperienza lavorativa e umana c’è sempre un senso di vuoto. Però proprio per le tante persone fantastiche che ho conosciuto, per il legame che si è creato, l’esperienza mi ha fatto crescere ed evolvere, umanamente e professionalmente: e una cosa così è tanta roba e non può essere negativa, non può portare sconforto.

    Inoltre, c’è la cosa più importante, che mi riservo in conclusione di questo intervento probabilmente troppo lungo e troppo prolisso: siamo sicuramente tutti più forti e più motivati. Abbiamo un grande leader, che a tutti noi ha dato molto e un’opposizione importante da portare avanti per evitare che vengano commessi soprusi. Anche in tempi in cui tutte le bandierine sono blu, dovessi rimanere l’ultimo, sono pronto a difendere le nostre idee. Abbiamo parlato di forza dei numeri e forza delle idee, la verità è che la nostra forza, e questa campagna lo ha dimostrato, è la forza dei valori.

    Non sono molto bravo con le parole e quindi approfitto di questo spazio per ringraziare tutti: I love Biella

    Fabrizio

    utente anonimo