21 GENNAIO 2011

Sfida accettata

Ho accolto con grande gioia – anche se con ritardo, il pezzo infatti è di giovedì scorso – l'editoriale con cui il nuovo direttore ha aperto l'Eco del 13 gennaio. Non solo perché dice cose consivisibili, e le dice senza girarci intorno, non solo perché lo stimo e mi auguro sia capace di far uscire l'informazione biellese dalle secche. Non solo perché, tra l'altro, è un amico.
Soprattutto, perché sono da sempre convinto che il ruolo di un giornale in una piccola comunità debba essere anche sociale, e che sia quindi giusto criticare, stimolare, specie per come è messa Biella.
E però, anche, prendere posizione. "Servono idee che sono l'unico motore acquistabile per far partire il cambiamento", scrive Pinna. E' giustissimo, ditemi dove devo firmare. Però, mi chiedo anche: se e quando quelle idee dovessero palesarsi, e qualcuno si attrezzasse per proporsi di realizzarle, saprebbe questa città riconoscerle? Lo saprebbe fare, a partire dal suo principale organo d'informazione? Darebbe, se non un endorsement, almeno il beneficio del dubbio, posto che davvero si manifestino, cosa che al momento non è?
Oppure, come è sempre capitato, entrerebbero in gioco gli equilibri, le amicizie, i vecchi rapporti di potere forse logori, ma che non si sa mai, quella finta neutralità che nasconde invece interessi di bottega?
Lo chiedo – preciso – in modo del tutto non retorico. Perché vedete, se si chiede il cambiamento, bisogna anche mettersi nell'ordine di idee di accettarlo, semmai dovesse giungere. 
Insomma: se le intenzioni sono serie, qualche speranza c'è. Ma dipende da tutti, ognuno per la responsabilità che gli compete.

  1. Un inatteso rigurgito di ottimismo. Che sia la volta buona? Speriamo, sarebbe bello.

    utente anonimo