28 LUGLIO 2010

Viva gli sposi

7103«Una considerazione iniziale: anche se la protagonista è una donna, in realtà i personaggi interessanti sono quelli che le ruotano intorno e che nel corso degli anni si sono succeduti al suo fianco e nel suo letto.
Questa signora né troppo bella, né troppo colta, né troppo elevata intellettualmente, né particolarmente elegante, ha una caratteristica: piace agli uomini, molto, nonostante il suo continuo intercalare con un piemontesissimo "neh".
Ha avuto compagni (e amanti) solo tra chi conta. In una città in cui "potente" è anche il figlio di un gioielliere famoso o il rampollo di un commerciante che ha fatto fortuna vendendo pellicce. E poi il presidente di qualche associazione… Pesci piccoli in un primo tempo, ma che le hanno dato una sorta di prestigio riflesso. Lei sempre al centro. Distruttiva, capricciosa, volubile ed esigente.
Sa come chiedere e come ottenere. Sa sempre (quasi sempre) come cavarsela anche nelle situazioni più scabrose. Cambia credo politico e convinzioni come si indossa una giacca uscendo la mattina: in base al clima e alle generali condizioni dell'abiente.
La sua prima storia "importante" era stata con un giovane poi diventato "notabile" della città. Quasi che già da ragazza avesse intuito le potenzialità future del fidanzatino che avrebbe poi tentato la fortuna anche in politica. Era seguito un marito di famiglia benestante, lasciato dopo aver fatto un figlio, tra pianti ma pochi rimpianti. E poi una carriera di tutto rispetto all'interno di un'istituzione pubblica in cui era entrata accattivandosi le simpatie prima del figlio del presidente in carica, poi del nuovo presidente, subentrato "scalzando" a forza il predecessore proprio grazie alle trame di lei.
Gli altri amanti non si contano. Hanno spesso una caratteristica ricorrente: la carica di presidente. Commercio, industria, turismo: i settori di interesse della lady biellese sono i più disparati. Ultimamente si è "data" alla politica.
Gli uomini prima la cercano poi la evitano come la peste quando si imbattono nella sua straordinaria propensione a fare a pezzi ogni cosa si trovi tra le mani, che sia un compagno, un'attività o un lavoro. Eppure rinasce sempre dalle sue ceneri, prima ancora che si raffreddino.
E' successo proprio nell'ultimo mese di aprile: quando la campagna elettorale è entrata nel vivo, la signora ha mollato il fidanzato (il figlio di un padre molto importante) per avvicinarsi, senza mezzi termini, al candidato più promettente (anche dal punto di vista economico) tra quelli incontrati sull'incerto palcoscenico elettorale amministrativo».

Tratto da "La vittoria di Vittorio e altre storie biellesi", capitolo "L'obiettivo è il presidente", pagine 89 e 90; di Mimmo Frassinello, Editor Srl, giugno 2009.

  1. Ammaza che siluro nel culo. Finissimo.
    Posso baciare la sposa?

    utente anonimo
  2. …zzi loro, direi. Di solito ci si merita a vicenda. E poi chissenefrega.
    c.

    utente anonimo
  3. No, guarda, cazzi loro proprio no. Tant'è che nei giorni scorsi paginate li celebravano sui giornali locali, e fosse solo questo, ma non è solo questo, nossignore.

    utente anonimo
  4. Se è tutto vero, e non vedo perchè non dovrebbe, chapeau! un bel personaggio da romanzo…Dal punto di vista di una donna la signora sa sfruttare al meglio la dotazione in suo possesso per realizzare i propri progetti. Ognuno ha il suo. Se poi gli uomini, come al solito, abboccano, che ci volete fare…eh eh, la carne è debole. Non di tutti, per fortuna, certo un po' di pelo sullo stomaco ci va comunque…
    Astenersi da giudizi morali, please, potrebbe sembrare invidia o bieco maschilismo…
    Una donna

    utente anonimo
  5. Da donna a donna: stai scherzando, cara? Prima ci lamentiamo che in questa società una donna non ottiene niente senza darla via, e che siamo valutate solo in base a quello, poi ci mettiamo a giustificare chi lo fa – non so se sia il caso della signora a cui si riferisce la citazione del post, perché non capisco il riferimento – dicendo che fa bene perché quelle sono le sue doti? Decidiamoci, o una cosa o l'altra.
    Che poi sia colpa anche dei maschi non ci piove, ma il moralismo non c'entra proprio un tubo. O meglio, c'entra la morale, ma non nel senso che intendi tu.
    Franci

    utente anonimo
  6. Non ho detto che fa bene. Niente giudizi. Un conto è essere costretta a darla via con i ricatti di chi ti da lavoro o promette di dartelo ecc, circuendo la tua credulità o peggio, la tua necessità. Un conto è la libera scelta di darla a chi ti va, per raggiungere quel che vuoi. Scelta personale, discutibile, ma scelta. Uso consapevole delle proprie qualità amatorie. Cortigianeria, chiamatela come volete… Confermo ciò che ho detto sopra… il problema non è di chi la da, ma di chi ci casca… La signora non è certo una vittima ed è libera di fare ciò che vuole e, evidentemente, basta proprio poco con certi uomini. Tutto sommato lo trovo divertente.
    Una donna

    utente anonimo
  7. Anzi, sarò ancora più chiara. “Questa signora né troppo bella, né troppo colta, né troppo elevata intellettualmente, né particolarmente elegante, ha una caratteristica: piace agli uomini, molto, nonostante il suo continuo intercalare con un piemontesissimo "neh"”, come viene descritta, non senza una certa cattiveria maschile che agli uomini è sempre risparmiata (dovessimo disquisire nello stesso modo sulla bellezza e altre virtù dei maschi locali ci verrebbe come minimo la depressione), mi ispira vera simpatia. Ma vi rendete conto: tutti questi notabili di provincia che si avvicendano nel suo letto, pronti a farsi le scarpe pur di avere i suoi favori… Fantastico… roba da ispirare Choderlos de Laclos e le sue Liason dangereuses. Tanto potere, rilasciare interviste, farsi fotografare, dichiarare serie convinzioni politiche e poi…tac…una scia di profumo, un cenno, un sottinteso et voilà, le president est tombè dans le lit de madame! Massimo risultato con minimo sforzo. J
    Una donna

    utente anonimo
  8. I motivi di un uomo non sono belli da verificare il problema è concedersi un po' del meglio e un po' di più…

    utente anonimo
  9. Che miseria…umana intendo.
    Il valore di una donna sta ben altrove… e ciò che più mi fa rabbia è che di donne che quotidianamente umiliano e disonorano l'essere femminile in genere ce ne sono sempre di più.
    Io mi vergogno spesso per loro, per queste donne che credono, sperano di trovare un po' di autostima attraverso il potere di questo o di quello.
    Non potrei mai pensare di offrire il mio corpo solo per ottenere qualcosa e dire che sono atea, e dire che sono bella e giovane ma, grazie a "Dio", al di là di qualsiasi moralismo, scetticismo e pregiudizio sono una di quelle candide anime che incentrano la propria esistenza su un sentimento, forse raro, ma che vale ancora la pena cercare: l'AMORE.
    Ed è per questo che non esalto nè invidio queste donne e chi le giustifica, perchè conosco l'amore e vi assicuro che l'abbraccio caldo dell'uomo che ami davvero non potrà mai essere sostituito con nulla.

    Voi donnine intente a imbellettarvi per irretire oggi quello e domani quell'altro dovreste guardarvi dentro e sforzarvi di studiare, sacrificarvi e prepararvi da un punto di vista intellettivo e culturale per raggiungere le finalità desiderate, certo che la strada che avete scelto è più breve e meno faticosa ma siamo sicuri che sia davvero quella vincente?
     Buona fortuna. 

    utente anonimo
  10. Difficile commentare senza rischiare di cadere nel qualunquismo o, peggio, della misoginia.
    Pertanto non condivido il metodo, penso infatti che il pettegolezzo e la calunnia abbiano caratterizzato il libro "la Vittoria di Vittorio", il cui vero mandante ne ha combinate, con i nostri soldi e con i nostri voti, veramente troppe. E mi fermo qui.
    Vorrei però che fosse messo in chiaro, aldilà dei pettegolezzi, qual'è il vero obiettivo della signora in oggetto, e se fosse un maschio non cambierebbe nulla: acquisire una posizione di potere per gestire quattrini pubblici dirottandoli nelle proprie tasche direttamente o indirettamente, attraverso un "collega" consenziente e con pochi scrupoli o, nella migliore delle ipotesi, ingenuo. Forse anche quest'ultimo ha subito il famoso fascino che, come uomo, ho cercato di intravedere, ma senza successo.
    Siamo alle solite, il re è nudo, ma nessuno ha il coraggio di dirlo; il re è nudo, ma nessuno osa denunciare tutti gli attentati ai soldi pubblici, quei quattro che restano a Biella, da parte di meccanici improvvisati, guru metropolitani, parenti e amici di coniglio, per dirla con Winnie Pooh. Ci ha già provato la magistratura ma non ha avuto la fortuna di Eliot con Al Capone, i cui avvocati dimenticarono un cavillo legale che li avrebbe salvati.
    E quando a guardia di quella piccola cassaforte che ci resta arrivasse un membro della Banda Bassotti?

    utente anonimo