23 SETTEMBRE 2009

Senti chi parla

Una mail giunta poco fa:

Cari Pierluigi e Ignazio,
da diversi giorni mi arrivano messaggi da iscritti ed elettori di tutte le regioni italiane che lamentano l’affissione di manifesti in spazi a pagamento a sostegno della candidatura di Pierluigi. Sono lamentele a mio avviso giustificate. I partiti provinciali e i Circoli vivono , come sapete, tra mille difficoltà finanziarie e capiscono a fatica perché vengono impiegate risorse e costosissimi spazi pubblicitari per la competizione tra noi, anziché essere utilizzati per il partito o per contrastare le scelte del governo. Anche per questo la Commissione congressuale ha previsto un tetto di spesa per i candidati. Per altro penso che gli iscritti e gli elettori siano in grado di fare le loro libere scelte ascoltandoci nei dibattiti o nelle presentazioni delle diverse mozioni nei Circoli, senza bisogno di vedere le nostre facce, che conoscono bene,  sui muri o alle fermate degli autobus… Ancora molti giorni ci separano dalle primarie. Per questo vi propongo una “autoregolamentazione” tra noi candidati che preveda di bloccare tutte le forme di pubblicità personale a pagamento in spazi pubblicitari sui muri, nelle tv  e sui giornali. In un momento di crisi del paese, con famiglie e lavoratori in difficoltà e con i Circoli del Pd che vorrebbero risorse per le loro sedi e le loro attività, è meglio una competizione tra di noi basata sulla qualità delle proposte politiche piuttosto che su costosissime campagne personali a pagamento. Sarebbe importante, credo, se facessimo tutti insieme la scelta che vi propongo con questa lettera.

Firmato, il segretario ed ex vicesegretario sotto la cui gestione tutta la montagna di soldi dei rimborsi elettorali è finita a Roma, lasciando i circoli senza un picco.

Ps: se i manifesti li ha attaccati Pierluigi, perché "cari Pierluigi e Ignazio"? Che c’entra Ignazio?

Update: di nuovo con una mail urbi et orbi, la risposta del coordinatore nazionale della mozione Bersani, Filippo Penati, dopo il continua.

Carissimi,
è con rammarico che sono costretto a scrivervi queste poche righe. Il rigore e l’etica non sono patrimonio personale di alcuna mozione, ma appartengono a tutto il nostro partito. Fanno parte della sua storia e del suo modo di operare quotidiano. Nessuno può pensare di spacciare questi valori come propri, facendo credere implicitamente che qualcun altro non li rispetti. Per questo suscita amarezza la decisione di inviare e rendere pubblica una lettera ai candidati segretari sul modo di condurre la campagna congressuale. In questa fase ci deve essere il confronto politico, anche aspro, ma sempre basato sui contenuti. Sulle questioni di gestione della campagna congressuale, ci sono regole condivise da tutti, che la mozione Bersani rispetta, e organismi preposti ai quali ci si può rivolgere qualora ci siano dubbi o contestazioni. Non bisogna dimenticare che siamo tutti nello stesso partito. Non si devono introdurre nella nostra discussione elementi che possono incrinare la nostra comunità. Vogliamo, invece, tutti quanti dare più forza al progetto e uscire dalla nostra discussione con un’unità rafforzata. Per questo trovo sorprendente e particolarmente sbagliato che a firmare una lettera  che per i suoi toni sembra ignorare tutto questo, sia stato il segretario, che per la sua funzione deve farsi carico dell’unità del partito. Mi auguro che questo sia un incidente di percorso e che la nostra discussione possa riprendere con correttezza e serenità.
Filippo Penati, coordinatore nazionale della mozione Bersani

  1. Segnalo la presenza di un manifesto franceschiniano in zona Reggio, magari autofinanziata dal comitato locale, ma comunque.

    utente anonimo
  2. cmq effettivamente il mio paesino è tappezzato dal facicone di pierluigi

    dimmi te dove buttiamo i soldi…

    Laura

    utente anonimo
  3. io sono rimasto colpito dalle brochure lussuose della mozione Franceschini, a volte nelle assemblee di circolo distribuiscono queste cose patinate, noi invece due paginette tipo ciclostile (in alcune assemblee invece è stato proibito di distribuire materiale)