1 SETTEMBRE 2009

Ben vi sta

Considerato quanto poco democraticamente stanno seguendo le primarie del Partito Democratico, dimostrando ancora una volta fedeltà al loro unico tornaconto e nessun interesse per un’informazione corretta, dando spazio a leader bolliti ma amici, non riesco a dolermi per l’attacco di Berlusconi a Repubblica ed Espresso.
Ci riesco ancora meno se è vero che il direttore di Rep ha grattato una valigiata di grana nell’acquisto di una casa. L’Italia è un Paese in cui pseudointellettuali paleolitici stracotti piangono lo strapotere della tivù, ma al tempo stesso fanno giornali sempre più brutti, sorpassati e superficiali – quando non palesemente falsi – coprendosi con la foglia di fico dell’antiberlusconismo a giorni alterni (mentre invece, quando fa comodo…). Intanto, le uniche testate che aumentano le copie sono Libero e il Giornale, mentre questi paladini da quattro soldi non fanno altro che accumulare benefit personali e debiti societari. Tutta gente che, se improvvisamente in Italia si realizzasse la libera informazione di cui ipocritamente straparlano, se ne tornerebbe a casina sua bella.
Qualcuno, prima o poi, su questa cosa ci dovrà fare una riflessione.
Presto.

  1. riflessione interessante, dico sul serio

    vuoi dire che finita la ricreazione prima o poi sarebbe opportuno mettersi a lavorar per davvero?

    A.

    utente anonimo
  2. In realtà anche Repubblica beccò 20mila copie in più nei giorni delle prime rivelazioni su Noemi e Papi. In attesa dei dati su Il Giornale nei giorni del Boffogate, ho un atroce sospetto: non è che i giornali vendono solo quando si parla di trombate?

    Canna

    utente anonimo