22 GIUGNO 2009

Casi isolati

Mi ero perso questo intervento di Irene Tinagli sulla Stampa di due giorni fa. Irene è una di quelle persone di cui il Partito Democratico avrebbe bisogno come dell’aria fresca: 34 anni, ricercatrice di livello internazionale migrata all’estero per mancanza di spazio nel mondo accademico italiano, era tra i giovani talenti scelti da Walter Veltroni per la direzione nazionale del partito. Organismo che però, e aggiungerei purtroppo, non ha avuto nessuno spazio ed è rimasto schiacciato dai vecchi meccanismi d’apparato. Fino a provocarne le dimissioni: la sua lettera e i commenti di quei giorni sono vecchi di sei mesi e ovviamente sono ancora validi oggi, anche se con un diverso segretario.
Proprio in virtù della sua esperienza di giovane cooptata e rapidamente bruciata, Irene scriveva nei giorni scorsi:

I partiti, e in particolare il Partito democratico su cui erano riposte le maggiori aspettative di rinnovamento, devono dunque fare in modo che il caso isolato diventi un meccanismo più ampio e diffuso, che apra le porte a più persone e a percorsi più articolati, ricchi e gratificanti nell’attività politica. Solo così sarà possibile mettere veramente a frutto quel patrimonio di energie e competenze nuove tanto evocato a parole quanto ignorato nei fatti.

  1. gran segnalazione

    edo

    utente anonimo