9 GIUGNO 2009

Autoreferenziale (a più tardi per le cose serie)

Nel suo piccolo – dopotutto questo blog è on line da tre mesi – in questi giorni Popolino ha avuto un seguito crescente. Parlare di politica locale ha attirato un certo numero di persone: alcune vecchie conoscenze, e qualche nuovo amico. E anche chi, pur non essendo biellese, ha comunque apprezzato questo modo local di usare il blog.
Non trarrò la conclusione che sotto la cenere del vecchio mondo, carbonizzato dalla supernova, brilla ancora la brace della passionaccia. Insomma, non voglio scambiare il particolare per l’universale, perché è un errore che in queste settimane ho visto fare troppe volte: ciò nonostante, mi ha fatto molto piacere sapere di essere letto.
Ieri si è avuto una specie di picco, malgrado durante l’arrivo dei risultati io non abbia avuto la lucidità di aggiornare con la stessa efficacia di tanti altri blogger più esperti e più bravi di me.
Indubbiamente, il fatto che questo, a differenza dei "3+1" giornali biellesi, sia stato l’unico posto in cui certi argomenti sono stati trattati, anche se a modo mio, ha fatto probabilmente la differenza, e mi risulta facile osservare che questo la dice lunga anche su cos’è l’informazione locale, al momento (non che preveda schiarite).
Non invidio chi oggi dovrà scrivere pensosi commenti, mentre io almeno ho il vantaggio di potermi lagnare e disperare senza alcun ritegno. Se cercate roba allegra andate oltre, ci sentiamo poi.
Se avessi un’altra età, e un po’ più di cinico disincanto, proseguirei su questa linea – potrei chiamarla Popolitik – perché evidentemente funziona. Ma tradirei lo scopo per cui Popolino ha visto la luce: "un blog che essenzialmente si occupa delle cose che interessano al suo autore". E quindi, anche se "vendono meno", continueranno a esserci i fumetti, l’America, il commento dei giornali, un cicinin di cazzi miei e tutto il resto.
Oppure mi metterò a scrivere poesie in rima sciolta. Vedremo.
Comunque vada, un grazie di cuore a chi è venuto, a chi ha partecipato e anche a chi si è accapigliato.

  1. Lascia perdere il cinico disincanto, lo bazzico da anni per cui ne posso parlare con coscienza di causa; alla fine tende a farti sentire su un piedistallo, uno stilita concettuale che usando lo sdegno come filtro riesce a chiamarsi fuori dalle umane vicende perchè, ahimè, appunto troppo umane…

    tutto ciò, alla fine, non fa che inaridire persino i pensieri e gli ideali più elevati, che tali sono e riescono ad essere grazie, sopratutto, ad un confronto quotidiano.

    Non entro nel merito della stampa biellese, ho letto il legittimo intervento a cura di un direttore che rivendicava, sostanzialmente, la dignità di un mestiere che debba mantenere una sorta di “cura” artigianale e nel contempo essere in grado di intervenire per risolvere le istanze di chi sostanzialmente voce non ha; vocazione nobilissima, per carità, e benedetta da Biagi in primis, ma, a costo di vanificare tutto quanto mi possa capitar di scrivere da qua in avanti, personalmente mi frega assai della sagra del castagnaccio o del fatto che i tabelloni per affiggere le novità per i decessi siano messi in cima ad un palo unto di grasso, quando sarò in età spero di aver la lucidità di pensare ” gli vo ‘n ‘ulo a queste bischerate” se così non accadrà sarò probabilmente molto più impegnato a pisciarmi addosso che a leggere qualsiasi foglio e comunque dovesse capitar di avere un solo dito funzionale lo userò per digitare su di una tastiera, non per inumidirlo di saliva per voltar pagina; peraltro non pretendo certo i Woodward & Bernstein di provincia, mi chiedo però quanto/quando l’indirizzo dichiarato in quell’intervento non diventi alibi per mantenere uno “status quo” in stile “fino a qua tutto bene” trascurando di verificare se a dirlo è qualcuno che sta precipitando da un palazzo….;

    popolino mi ha fatto venir la voglia di informarmi a proposito di cose che avevo volutamente trascurato, tanto mi basta

    utente anonimo
  2. Coraggio. Qui in Toscana (dove fortunatamente le cose sono andate meglio) c’è ancora qualcuno che improvvisa versi in ottava rima. Se serve per qualche post…

    ;-)

  3. Comunque ci sono secondo me alcune cose oggettive, al di la’ e dentro il tuo blog, che il periodo elettorale locale ha messo in evidenza:

    la scarsita’- assenza nel Biellese di luoghi comunicativi dove uno possa argomentare e anche polemizzare in liberta’, per cui dove si alza una voce qualcuno si raduna;

    la presenza di una quantita’ di cose che stanno sotto, alla politica e alla societa’ locale, da dire ma che restano chiuse in qualche stanza, a me ha fatto abbastanza schifo il libello “la vittoria di vittorio”, (soprattutto perche’ una serie di odori arrivavano dalle cucine del giornale diocesano), pero’ ho voglia di leggere qualcosa che vada oltre i soliti articoli sull’ultima cosa successa, salvo poi dimenticarsene una settimana dopo, ma che in realtà scavano poco sotto la superficie;

    e’ vero che non abbiamo voglia di esporci personalmente a discutere, per cui chi lo fa come hai fatto tu in questo periodo (a parte per i contributi cine-video-fumetti sui quali ho poco da dire) di sicuro apre una breccia

    quindi e’ meglio che continui

    ez

    utente anonimo
  4. Ho scoperto il tuo blog per caso, ogni tanto vado a curiosare sulla pagina di Biella di wikio (http://www.wikio.it/italia/piemonte/biella) e elenca tutte le pagine web in cui c’è la parola “biella”, e spesso trovo anche la tua.

    Mi piace questo tuo modo informale, familiare e spiccato di commentare i fatti. Non sò chi tu sia, ma ti ringrazio molto!

    Ciao Ciao

    Marco

    utente anonimo
  5. ps Aujourd’hui on nous a enculé. VDM

    utente anonimo