19 MAGGIO 2009

E finalmente, il fango

                        

E’ molto eccitante. La campagna elettorale biellese è stata appena rinvigorita dall’uscita nelle edicole di un pamphlet anonimo, che lancia una salva di merdoni in direzione dei ventilatori cittadini che pompano più aria, ma con particolare attenzione verso l’attuale sindaco. Tra intercettazioni telefoniche, collusioni tra potere finanziario e politico, sprechi e stupidità varie, ne emerge un bel ritrattino, se non fosse che le cose sono non solo già note fino alla nausea, ma anche un filo più complesse di come vengono sbrigativamente presentate. L’opera non è così fruibile, se già non si masticano gli argomenti trattati, e se non si conoscono almeno un po’ i protagonisti, e quindi mi chiedo cosa possa spostare visto che è leggibile soprattutto da persone che hanno già scelto, e da un bel pezzo, da che parte schierarsi. Secondo alcuni, il biellese tipico non apprezza questo genere di operazioni, queste piazzate, preferendo che certe cose restino in ambienti più ristretti e controllabili. Concetto che è anche alla base della tesi del libretto: costringere Biella al confronto pubblico quando avrebbe preferito un’ipocrita discrezione.
Tutto molto acuto, se non fosse che gran parte del contenuto è fuffa: ci vuole davvero un’operetta morale per spiegare che l’aeroporto di Cerrione è stato un fallimento, che sul peduncolo autostradale siamo alla tragicommedia? Ragazzi, se si vogliono raccontare i colpi sotto la cintura della politica le storie dovrebbero essere ben altre: la cattiva amministrazione, purtroppo, è invece solo una costante nell’esercizio del potere. E non è che non sia stata già rappresentata.
Prendiamo l’ultimo capitolo, quello degli amorazzi tra personaggi vagamente pubblici della scena locale: divertente, persino interessante scoprire che il prete che diresse poco tempo fa il giornale della curia avrebbe avuto una sbandata per una sua sottoposta, ricambiato. Ma il punto è: e con questo? Un bel chissenefrega non vogliamo dirlo? Tutto qui? Sono queste le scottanti rivelazioni?
Bah: se il popolo non si scandalizza per la doppia morale del Premier, figuriamoci per queste bagatelle. Piuttosto, ognuno badi ai cazzi suoi, ai propri scheletri nei propri armadi, che ce n’è da vendere. Finché parliamo di sesso, se Dio vuole, liberi tutti, e ognuno faccia i conti con la propria coscienza.
Spiace solo che a fronte di iniziative di questo tipo, che saranno state pagate da qualche fan locale del Pdl, immagino industrialotto con i suoi interessi da difendere, il Pd non sia in grado non dico di rispondere a tono, perché francamente non me lo auguro, ma almeno di farsi venire qualche idea di comunicazione che abbia un po’ più di impatto sul territorio, che sia un po’ meno impagliata, meno frusta, meno noiosa.
Il materiale ci sarebbe, i margini per fare cose interessanti pure. Ma tutto tace.

  1. Ciao Paolo, ti chiedo dei chiarimenti. Hai scritto: “Il materiale ci sarebbe, i margini per fare cose interessanti pure. Ma tutto tace”. “Tutto” nel senso che tacciono sia i giornalisti che i politici, o ti riferisci solo a una delle due categorie?

    Cosa intendi per “fare cose interessanti”? Iniziative che scuotino le coscienze amebiche dell’elettorato?

    Riccardo

    utente anonimo
  2. Mi riferisco al fatto che fossi un candidato del Pd mi farei venire qualche idea: i comizi vanno bene, i cartelloni pure, le festicciole le adoro, ma ci vorrebbe uno qualche tipo di scatto in avanti. Senza abbassarsi al livello dell’invettiva anonima, anzi se possibile alzandolo. Ma per ora non mi sembra di vedere nulla all’orizzonte: e pensare che – appunto – di cose se ne potrebbero fare.