8 APRILE 2009

«In genere mi chiamano tutti Claudio»

Claudio Abbado è un artista sublime, oltre che un eccezionale essere umano: il suo ritorno alla Scala è una gran buona notizia non solo per la musica, ma anche per l’Italia che riaccoglie uno dei suoi cittadini più grandi. E che per consumare questo ricongiungimento abbia chiesto alla città di Milano di piantare 90mlla nuovi alberi – quando in tutto il capoluogo lombardo attualmente ve ne sono non più di 180mila – rende un’idea abbastanza precisa del tipo di uomo ci cui si parla.
Non dimentichiamoci l’amministrazione locale con cui ha a che fare: la stessa che, approfittando del Capodanno che aveva svuotato la città, nel 2006 aveva raso al suolo il Bosco di Gioia, fottendosene delle 16 mila firme raccolte da chi lo voleva difendere. Ricordo in merito la battaglia intrapresa da Rocco Tanica e dal resto degli Elii,  raccontata con amarezza in una loro canzone.

Ma quel bosco l’hanno rasato
mentre la gente era via per il ponte
Se ne sono sbattuti il cazzo
ora tirano su un palazzo
han distrutto il bosco di Gioia
questi grandissimi figli di troia.

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