9 SETTEMBRE 2009

Tutti i cammelli di Valenti

CAMELOggi il menù prevede un piccolo aneddoto per spiegare come funziona la democrazia nel Partito Democratico, una roba che dovrebbe esser chiara – altrimenti non si capisce perché l’hanno chiamato così – e invece mica tanto.
Ieri sera, mentre tutti erano a casa a struggersi per la prematura dipartita di Mike, un Biellese ignaro ospitava, in quel di Ponderano, il primo congresso di circolo di tutto il Piemonte, mica bruscolini. Non sto a spiegare cos’è un congresso di circolo, che non basterebbe un monitor da 42 pollici, basti sapere che è un’assemblea in cui si ritrovano gli iscritti locali, uno o più commissari a cui spetta il controllo delle mesopotamiche regole, pubblico vario ed eventuale che è ammesso ad assistere, e tre presentatori di mozione, uno per ogni candidato segretario nazionale.
Per rappresentare la grandezza di questo universo va detto che il circolo di Ponderano e comuni limitrofi conta 16 iscritti in tutto, dei quai presenti erano ben sei. Tre presentatori, come si diceva, almeno tre commissari, venuti a vedere come funzionava, e una mezza dozzina circa di curiosi vari. Insomma, è come se l’Onu avesse mandato i caschi blu per dirimere una discussione tra moglie e marito.
La serata inizia come da manuale, e vengono presentate le tre mozioni: a me tocca di illustrare quella mariniana (credo abbastanza male, avevo la luna storta: ma è così difficile giudicare se stessi!).
Poi, da scaletta, tutti gli altri possono intervenire e dibattere: e si da il caso che Ponderano sia il circolo in cui è iscritto Michelangelo Valenti. Spiego chi è, perché da come è stato rumorosamente trombato alle ultime elezioni è abbastanza certo che nessuno lo sappia. Sarebbe nientemeno che il segretario provinciale del Pd: dimissionario, ma ancora in carica. Oibò.
Mentre Valenti – sostenitore di Bersani – prende la parola e interviene per primo, dicendo che è contento che ci sia questo momento di scambio molto bello e democratico, ma che il partito deve poi ritrovarsi unito, dal fondo della sala – assurdamente grande per le nostre esigenze – si palesano le testoline capellute di due giovani pennelloni ridacchianti. Chi sono costoro? Sono la prole del valente Valenti. E chi è Valenti? Sempre il segretario provinciale, lo ripeto perché so che non è uno che resta impresso. I figlioli aspettano educatamente che il paparino abbia finito di parlare e poi, senza aver sentito niente di tutto quello che è stato detto prima, interrompono il dibattito chiedendo di poter votare subito.
E vuoi non accontentare le creature? Capaci che si mettono a piangere. Così, vengono accontentate. La platea, già scarsa e frettolosa di riunirsi con la famiglia nel cordoglio per la prematura dipartita di Mike, si accoda, sbaracca l’assemblea, e fanculo il dibattito.
Per colmo del ridicolo, viene fuori che non è però possibile scrutinare subito, perché il regolamento prevede un certo spazio per il dibattito, e quindi bisogna aspettare che sia l’ora. Così, stiamo a far niente, divisi in capannelli a parlottare. Immaginatevi per un attimo la scena, e ditemi se non siamo dei pazzi idioti.
Nel frattempo, palesemente provata dalla prematura dipartita di Mike, arriva anche la moglie di Valenti (Valenti è il segretario provinciale del Pd, ci tengo a ricordarvelo ma pure voi fate uno sforzo, dai), perché evidentemente quando hanno distribuito la faccia tosta casa Valenti era in cima alla lista.
Si vota, e la mozione Bersani prende 5 voti (con un coefficiente Valenti pari a 4), Franceschini 3 e Marino 1 (l’ho già detto che ieri avevo le balle in gostra? Sì? Beh, a quanto pare avevo le mie ragioni, evidentemente).
Ero talmente in bomba che io personalmente neppure mi sono accorto di tutta questa operazione, è stato un amico a farmi notare questo particolare tipo di pacco famiglia, che nell’affascinante gergo partitico ha un nome: cammellare. Esempio, cammellare un congresso: portare amici e conoscenti che si presentano in blocco all’ultimo momento, votano compatti per lo stesso candidato, e condizionano pesantemente l’esito della consultazione.
Che dire: 1 voto su 9 è un risultato numericamente tremendo, ma trasformato in percentuale fa l’11,1 per cento, che invece non è niente male, considerate le condizioni ambientali e gli obiettivi minimi della mozione Marino (ottenere almeno il 5 per cento degli iscritti, necessari a partecipare alle primarie, in cui votano anche i non iscritti al partito). Ora posso finalmente empatizzare con i politici italiani che in tutti questi anni ho visto arrampicarsi sugli specchi per dimostrare che erano molto contenti del risultato: se escludiamo il coefficente Valenti, infatti, la percentuale sale al 16,6, che è davvero molto buona. Direi quasi promettente, se penso agli altri 24 circoli che si riuniranno da qui a fine mese e in cui Valenti non ha altri parenti da cammellare. Come so che non ha altri parenti? Beh, ma è semplicissimo, basta vedere quanti voti ha preso alle ultime elezioni.

  1. Che sia fiction non ci piove. Resta da decidere se metterla nello scaffale della tragedia o in quello della commedia.

    utente anonimo
  2. bellissimo resoconto!

    Michela

    utente anonimo
  3. Sai a me cosa ha fatto incazzare e non poco… il fatto che finita la presentazione, Valenti ha potuto parlare e sostegno della sua mozione io e l’altro signore NO. lui si è fatto il suo spiegone, poi aprono votazioni, tutti votano, tutti fuggono e cosa divertente è che mi chiedono se voglio parlare quando poi tutti hanno votato, con gente andata via e che parlava dei suoi cazzi qua e la. Poi fanno anche la finta di stare tutti belli e seduti.

    LA MIA DISCUSSIONE NON AVREBBE SPOSTATO I VOTI MA è UNA QUESTIONE DI EDUCAZIONE E NON DI POLITICA! Ho la tessera del PD anche io come Valenti e anche se ho 23 anni credo di aver il diritto di poter parlare anch’io a tutta la platea e prima che le votazioni si aprano esattamente come ha fatto lui! Maleducati!

    Rivolto hai lettori di Popolino vicini al PD o suoi membri, se questa è l’educazione con cui trattano i tesserati, quindi comunque persone che hanno un leggero potere decisionale nel PD come credete trattino i semplici simpatizzandi o la popolazione?

    Per Paolo (ho verificato) il regolamento dice che le votazioni vanno aperte ancora prima della presentazione delle liste appena si apre il congresso per permettere cosi ai casi eccezionali di votare subito e andarsene. Spero vivamente che sarà fatto cosi le prossime volte, almeno se presento la mozione avrò davanti persone che nella loro testa nn pensano ” quando finisce questo che voto e vado” ma avrò persone indecise che nn sanno che votare e che ascolteranno le mozioni e decideranno in base a cosa hanno sentito. (vero significato del congresso e dibattito)

    saluti UMBERTO PARESCHI

    utente anonimo
  4. grazie. devo dire che questo breve ma istruttivo aneddoto spiega meglio di mille parole il perchè di tante cose apparentemente inspiegabili.

    il buon “cammellato” valenti rappresenta solo se stesso o un modo di intendere e di volere la politica democratica?

    in fondo esasperare la natura federalista del partito non porta necessariamente a questo tipo di ineleganze?

    confesso di non conoscere a sufficienza l’oscuro regolamento, per cui vi chiedo: quali sono le conseguenze pratiche del cammellamento ai fini del congresso nazionale? in altre parole: il sistema è (parlando genericamente) proporzionale o maggioritario?

    in ultimo: la famiglia valenti (nomen omen) è senza dubbio sprecata nelle retrovie.

    la manderei sul fronte, che so, a torino o milanello.

    utente anonimo
  5. A parte che, come è stato scritto, bisognava far votare chi lo desiderava anche DURANTE il dibattito, e che quindi quest’ultimo non andava interrotto, la cosa più scandalosa non è che ci fosse casa Valenti, è che non c’era nessun altro. La cosa scandalosa, a mio modesto avviso, è che il circolo di Ponderano “e comuni limitrofi”, a fronte di 696 voti al PD nelle ultime elezioni nel solo Ponderano, abbia 16 iscritti.

    Perché ci sta pure che uno chiami i parenti (a parte che è esilarante che sia ridotto a farlo un segretario provinciale, e va bene che parliamo di Biella, però…), ma se ci fosse stato un rapporto iscritti-elettori decente i tre parenti avrebbero contato per tre, com’è giusto, ma non per il 20%!

    Per onestà intellettuale devo dire che quando ero segretario della Margherita al mio paese, le cifre erano circa quelle (diciamo quindici iscritti per trecento elettori), e non è che non cercassimo di fare proseliti (si vede che lavoravamo male, per carità…). Ma, per capire, ai tempi del PCI-PDS-DS (come dice quello là) come eravate messi?

    Tanto per allargare la discussione, si capisce.

    utente anonimo
  6. centrosinistra al governo? ne riparliamo nel 2045

  7. So che quel che dico potrà sembrare populista, qualunquista, e “ve-lo-meritate-Alberto-sordi”. Io conoscendoti non so veramente dove trovi la forza per andare avanti o per non trasformarti nel Maicoldàglas de noartri e perdere la ciribiricoccola davanti a situazioni simili, che da mesi e mesi si stanno palesando in varianti e modalità che non so neanch’io come definire. Come posso incazzarmi ancora con il centrodestra quando dall’altra parte c’è questa specie di baronato del nulla? So che arrendersi e rinunciare a voler cambiare le cose è un’idea deprimente, ma abbattere questo sistema che cambia nome ma mai pelle è come cercare di svuotare il mare con un cucchiaino. Se un virus intelligente sterminasse tutti i rappresentanti del centrodestra in Italia il centrosinistra riuscirebbe comunque a perdere. E se lo meriterebbe pure, guarda un po’.

    utente anonimo
  8. Ah, il #7 sono io, il giornalaio fascista.

    Fav1

    utente anonimo
  9. Per Michelangelo Valenti aver pochi parenti

    È sempre meglio di averne tanti ma serpenti

    Ma cosa dire dei suoi pazienti,

    saranno forse tutti scontenti?

    Di sicuro lo sono gli elettori del pidì

    Che non son rappresentati da quello lì

    Ché non c’entra Bersani, Franceschini o Marino

    se a Biella c’è solo un gran casino:

    dai banchi latita una vera opposizione

    a beneficio della Gentile coalizione

    che si vanta di pessima amministrazione

    rovinando anche il buono della passata gestione

    utente anonimo
  10. Un resoconto perfetto, perché riesce a comunicare la grande rabbia di chi ci ha creduto, anzi, ci crede ancora, e si trova di fronte personaggi quali l’attuale segretario del PD (che gli elettori non conoscono ma che la sua carica in altri ambiti ha saputo farla pesare), e capisce che contro questi si perde, perché il gioco è in mano loro, perché le regole le hanno scritte loro, perché in questi giochetti si allenano da tempo.

    Dal canto mio ho diradato l’impegno nel sostegno a una delle tre mozioni (non credo sia difficile capire quale) perché la linea scelta dal comitato (e anche sul piano nazionale dal candidato) è stata quella di non cercare una contrapposizione forte.

    Beh, con grande dispiacere posso dire che per una volta io, che non capisco niente di politica (non a caso mi sono iscritto al PD) forse avevo ragione e che quando è ora di ragionare si ragiona, quando è l’ora dei vaffanculo…

    MZ

    utente anonimo
  11. Debbo una risposta al numero 4: il sistema è proporzionale con recupero dei resti. I 25 circoli biellesi eleggono 100 delegati provinciali, i quali si riuniscono e a loro volta mandano due (2) delegati al congresso nazionale. Ogni candidato segretario che al congresso nazionale ottiene almeno il 5 per cento ha diritto a presentarsi alle primarie aperte, in cui votano anche i non iscritti. Cammellare un circolo, anche se molto piccolo, aiuta comunque a spostare di un pochino la probabilità che la piccola rappresentanza finale (i due delegati di cui sopra) sia propria e non altrui. E’ parecchio astruso, ma spero di essermi spiegato. Ci tengo poi a dire che il problema non è quando si vota: facendone richiesta per motivi personali (tipo: mi va a fuoco la casa) si può votare anche a inizio serata. Questo però non deve impedire la possibilità di fare il dibattito previsto, a chi lo desidera. Inoltre, si pone un problema di stile (un problema politico, potrei dire), se uno palesemente porta al circolo un pulmino di gente che arriva, non ascolta un cazzo, vota quel che gli è stato detto e se ne va, peraltro interrompendo e impedendo il proseguimento dell’assemblea. Se poi questo qualcuno è il segretario provinciale, mi sembra un filino più grave, anche se nel caso di Valenti stiamo parlando di uno che, parenti a parte, palesemente non conta niente.

  12. Tutta questa narrazione fa il paio con quanto pontificava ieri sera un’illustre esponente della mozione Bersani…

    Le primarie aperte ai non iscritti sono una follia… si lascia il destino del partito in mano ai non iscritti… bla bla bla…

    Come vediamo dal resoconto popolino, non va meglio ai (nuovi) iscritti… perlomeno a quelli portatori di un segnale di un rinnovamento radicale e di un’altrettanto radicale critica all’attuale dirigenza, local quanto global, ai quali viene negato il sacrosanto diritto di parola… (ovviamente per i cammelli c’è sempre posto… venghino signori venghino… più gente entra più bestie si vedono)…

    In sostanza…

    fuori dai coglioni i non tesserati…

    fuori dai coglioni i tesserati non allineati…

    cosa resta?

    A Ponderano oggi sappiamo che resta una famiglia di camelidi e temo che in giro per il biellese troveremo altre famiglie di mammiferi in grado di governare a loro uso e consumo il percorso congressuale di questo misero PD…

    Questa sera, 20,30, Sala Biellese (Salone ex Cooperativa) e Vigliano Biellese (Sede PD Vigliano, Corso Avilianum 20) lo spettacolo continua…

    Se qualche osservatore ONU volesse farsi un giro…

    L;-)

    utente anonimo
  13. Scusa ma tu 5 amici o 5 parenti non li potevi cooptare (non dico persuaderli, mi rendo conto delle tue difficoltà)? Avresti vinto.

    Dalemiano

    utente anonimo
  14. io sono stato segretario di sezione del PDS-DS per parecchio tempo : del PCI non ho fatto in tempo, ero troppo giovane, purtroppo.

    di congressi ne ho visti diversi, ma l’unico in cui ci fosse una reale competizione era quello di pesaro del 2002, tra Berlinguer, Fassino e Morando.

    anche lì ci fu una certa espolsione del tesseramento prima -ma da noi vigilammo-e anche lì una parte dei compagni venne a votare dopo la discussione, senza sentire nulla.

    ma è legittimo : uno può avere da fare e se ha la tessera, può votare.

    io di “cammelli” ne ho solo 2, mia madre e mia nonna, che però vuole votare franceschini -perchè dice che è tanto educato-e mi sto dannando per farle cambiare idea…

    l’idea che questo valenti sia un “signore delle tessere” con i voti dei suoi figli e sua moglie fa un po’ ridere : dalla tua descrizione semmai, si capisce che è una persona onesta che non ha comprato, in realtà, nessun voto, altrimenti venivano in cento e perdevi cento a uno.

    utente anonimo
  15. è una vita che nel pci-ds-pds-pd c’è una minoranza di gente perbene (e per insondabili ragioni, masochista) che lo prende nel culo ad ogni piè sospinto, e una maggioranza di correnti cammellate che nel culo lo mette – appunto – alla minoranza dii turno

    da sempre è così, da sempre

    e poi – dopo un bel po’, e dopo inenarrabili sofferenze – la minoranza perbene esce dal partito e arriva un’altra minoranza perbene (c’è sempre un’altra minoranza perbene) che lo prende nel culo in vece della precedente

    e così via

    in saecula saeculorum

    amen

  16. sono giunta al tuo blog da quello di luca sofri :D

    complimenti per i contenuti e la tua interessante visione della ns biella.

    utente anonimo
  17. #15, nessuno ha parlato di signori delle tessere: se il circolo fa 16 iscritti in tutto non solo portare cento cammelli non è nelle possibilità di un segretario provinciale, ma neppure in quelle di Mandrake. Come ripeto, questione di stile, e di lasciar discutere la gente che ne ha voglia, senza fare irruzioni.

  18. tra un pò c’è il congresso al mio circolo… ho già i brividi!

    utente anonimo
  19. Ma Dalemiano è una firma o un insulto rivolto a qualcuno?

    Fav1

    utente anonimo