23 APRILE 2013

Seconda Repubblica, uscita a destra

Per me c’è un singolo argomento, definitivo: inaccettabile farsi nominare a capo del Governo dagli stessi che hanno silurato Prodi. Punto.

Ma supponiamo che Matteo Renzi accetti. Sull’onda di un consenso che, diciamolo, al momento non ha paragoni: dal Pd al Pdl, e giornali e opinione pubblica andrebbero in sollucchero. Resterebbe fuori soltanto Grillo, che a quel punto sembrerebbe più matto di quel che è, e qualche sinistro di buona volontà ma velleitario destinato all’estinzione.
Supponiamo che guidi questo Governo: di un anno? Nelle intenzioni sì, certo (ma chissà). Poniamo che questo Governo Renzi, molto banalmente, imparata la lezione del 2012 appena trascorso, faccia esattamente il contrario rispetto all’austerità di Monti. Supponiamo che, forte di spread stabile, borse tutto sommato miracolosamente positive, faccia la cosa più banale del mondo: abbassi le tasse. Che poi credo sia l’unica cosa che il prossimo Governo potrà fare, se vuole evitare le folle all’uscio.
Supponiamo che, al termine di questo Governo, di un anno o quanto sarà, qualcuno si alzi e dica che, dopotutto, l’alleanza Pd-Pdl ha fatto bene al Paese, e che non ha senso tornare a dividerla alle elezioni. E fidatevi, qualcuno lo dirà, e non necessariamente qualcuno del Pdl.
Supponiamo che, molto opportunamente, un Berlusconi ormai ampiamente tranquillizzato sui suoi destini – gliunici che ha davvero a cuore, oltre alla sua personale vanità – vada davvero a godersi quella pensione cui Renzi dice spesso di volerlo mandare. Supponiamo che Berlusconi si ritiri, levando di mezzo la sua ingombrante e divisiva figura. Un gesto degno di un padre nobile, altro che Prodi.
Padre nobile di cosa? Supponiamo che, nel frattempo, Grillo superi la quota del 30 per cento, e poi magari vada verso il 40. A quel punto, alla buona prova del governo si aggiungerebbe un’altra motivazione alla tenuta dell’asse Pd-Pdl: la necessità di fermare il matto, il matto alla guida dei matti che bussano alle porte, con cui non ci si può accordare in quanto matti.
Con Renzi come unico leader capace di fare sintesi tra le storie dei due partiti che in questo modo traghetterebbero dalla Seconda alla Terza Repubblica: non perché Renzi sia berlusconiano – questi sono solo argomenti da dibattito interno – ma semplicemente perché è nelle cose. E lo può fare davvero, certo, magari perdendo per strada molti voti, ma unendo quelli rimasti per costituire una massa sufficiente a garantire una maggioranza stabile.

Troppo strano? Altroché, stranissimo. E per me agghiacciante, lo dico perché non si sa mai.
D’altro canto: la Seconda Repubblica nacque dalla dissoluzione dei partiti tradizionali di allora, le cui ultime parti utilizzabili rimaste, per sopravvivere, si unirono con l’avversario di sempre, l’ex Pci. E chi avrebbe mai immaginato, anche solo prima del 1992, che il futuro centrosinistra sarebbe stato composto di ex democristiani ed ex comunisti? Nessuno. Ma c’era da contrastare la pericolosa novità emergente, il proprietario di televisioni che si imponeva sulla scena con la forza di mezzi tutti suoi, spazzando via tutte le consuetidini e mettendo in discussione la struttura di tutto il potere costituito. E questo, se non rese quel matrimonio prima improbabile più facile, di certo lo rese necessario.
Ecco, lo scenario – di fantasia, e se non accade lo riporrò nella sezione fantascienza – non è tanto diverso: ci sono partiti che sono stati unici protagonisti di una lunga stagione politica e che non reggono più, e c’è all’orizzonte una forza nuova e incontrollabile, incomprensibile, con cui non riescono a venire a patti. Che minaccia il loro status, e di cui si può raccontare che in realtà minaccia anche quello di tutti gli italiani (vero o falso che sia, poco importa).
Una terribile simmetria, per dirla con William Blake, con una differenza rilevante, almeno per me: che, questa volta, l’uscita è a destra.

  1. usti, mi tocca leggerlo allora

  2. Paolo Cosseddu mi sa che avevano previsto tutto quanto tempo fa avevano messo nella home page PD il segnale di svolta a dx

  3. PARADOSSI E PARAOCCHI. Ricapitolando.
    Bersani ha vinto le primarie dicendo “mai con il Pdl”.
    Bersani è stato il segretario del partito che per un anno ha detto chiaramente una e una sola cosa: “mai con il Pdl”.
    Bersani era il candidato premier della coalizione che è arrivata prima alle elezioni dicendo “mai con il Pdl”.
    Bersani ha passato l’ultimo mese dicendo “mai con il Pdl”.
    Risultato? Renzi Premier con i voti del Pdl e proposta di espulsione per tutti quelli che dicono “mai con il Pdl”.
    Mi dev’essere sfuggito qualcosa. forse 101 dalmatians …

  4. Uno dei tuoi difetti è costruirti un castello di supposizioni, richiando invero che siano delle supposte. Non esiste il determinismo in fisica classica, figuriamoci in politica.

  5. dai leggetelo, è molto bello

  6. Ti dico la mia (ripeto la solita manfrina: ho votato Renzi e se non ci fosse nessuno alle prossime bla bla bla). “Per me c’è un singolo argomento, definitivo: inaccettabile farsi nominare a capo del Governo dagli stessi che hanno silurato Prodi. Punto.” Mi pare un ottimo argomento, io glie lo messaggerei in privato. ;)

  7. L’unica uscita che vedo è l’uscita dal PD, per provare a ricostruire una nuova sinistra.

    Matteo
  8. fantascienza (con tutta la buona volontà non riesci a vedere la differenza tra gli ex-dc che sono confluiti nell’ulivo e poi nel PD e i parlamentari del PDL di adesso?)

  9. È un po’ di fantascienza, ma la politica italiana ha spesso travalicato i confini della fantascienza.

  10. O forse la vedo benissimo.

  11. L’alleanza stabile fra sinistra DC e quel che rimaneva del PCI era nella natura delle cose, una volta finita la Guerra Fredda, non fosse altro che per il banale motivo che la sinistra DC non era certo meno sinistra (o meno a sinistra) dei riformisti.

    Un simile scenario potrebbe verificarsi solo se la scelta di fondo diventasse Europa sì/Europa no. Il che non è escluso, e lascerebbe comunque di là una buona fetta di PdL.

    Ottavio
  12. Mah, a furia di discussioni sulle formazioni, le tattiche negoziali, le poltrone da ministro, finisce solo che ci avvitiamo pure peggio di come siamo messi oggi.
    Il punto é cosa dovrebbe/potrebbe fare un presunto governo Renzi, e poi cosa fa.
    Se riuscisse a riformare il mercato del lavoro e la fiscalitá, velocizzare la giustizia civile (su quella penale é chiaro che c’é un veto grosso come la villa di Arcore) e rivitalizzare la scuola, chissenefrega delle larghe intese. Io penso che non sia possibile, proprio per costruzione, almeno per scuola, giustizia e fisco, ed é per questo che sono molto scettico.
    Peró vorrei vedere il mio partito impegnato a dibattere sul programma di governo e non sulla faccia da metterci (per ammore, per stima o per bruciarla).

  13. Berlusconi sarà fuori gioco tra 3 anni…senza la GRAN bravura di Renzi,di mandarlo in pensione…stà solo prendendo quei mesi di tempo,ed ha trovato chi glieli concede (come da vent’anni a questa parte)

  14. uhm l’unico punto debole della tua analisi e’ Grillo: avendo raggiunto l’obiettivo principale, i.e. la dissoluzione del PD, verra’ fatto sgonfiare (ma non troppo)

  15. E così, alla fine, ci hai scritto un post :)

  16. per capire il clima-partita:
    stefano menichini @smenichini
    Non so se butta in @matteorenzi. Ma se succedesse, il Pd abbia chiaro che si gioca tutto come partito, nessuno potrà chiamarsi fuori

  17. ecco, lo dico, io mi chiamo fuori già da adesso a qualunque ipotesi di governo politico, che ci sia a capo matteo renzi, amato, d’alema o chi volete.

  18. la cosa più inquietante non è la possibilità che accada, la cosa più inquietante è che questa era la previsione fatta da Giuseppe Grillo almeno 3 anni fa.

  19. Rien a fair…Renzi nò, per carità di Patria….piuttosto Amato o qualcuno che cambi questa brodaglia di legge elettorale, e poi lasciamo tutto e subito agli Italiani, e sarà l’ ultima spiaggia…

  20. Caro Paolo, il tuo incubo è contradditorio. Se Renzi facesse bene, Grillo sparirebbe. Se Renzi fallisse PD e PDL non si potrebbero alleare. Prova invece a fantasticare su un GOVERNO DI EMERGENZA NAZIONALE con PRODI PREMIER!!!!!!!! Scopriremmo chi sono i 101 traditori: morirebbero tutti di crepacuore (insieme al maiale)! Che te ne pare? E con Rodotà vicepremier, insieme ad Alfano e Monti e con Gabanelli e Bonino ministre, avremmo 4 candidati del M5S su 10 al governo. E guarda che Grillo sarebbe costretto, a furor di popolo, ad appoggiare Marino al 2° turno!!!!!!! Ed avremmo una uscita a sinistra grossa come una autostrada………..

  21. Il parallelismo tra la situazione attuale e quella della fine della Prima Repubblica regge fino ad un certo punto. Qua Grillo è contro tutti, là chi si dissolse fu la DC. Una parte se ne andò con la sx ed una parte con la B. che occupò lo spazio a dx che era rimasto libero. Non di meno, Berlusconi nella scelta della sua classe dirigente di allora, riciclò DC e PSI a manetta. Voi ve lo vedete Grillo fare una cosa del genere? Io sinceramente no. Questo perché Berlusconi si presentava e si presenta nei canali tradizionali della politica ed a quelli si rifà (B. non ha nessuna intenzione di ammazzare la sx, ma di servirsene come meglio gli aggrada). Quello che voglio dire è che allora non si fece (e non si è fatto mai) quadrato attorno a Berlusconi, quanto se ne potrà fare con Grillo. Questo cambia anche la sostanza dell’accordo tra i due partiti di maggioranza relativa delle due ali del Parlamento e lo rende, se non temporaneo, funzionale alla sua popolarità.

    Come se ne esce da questo collo di bottiglia? In due maniere: o il Parlamento fa le cose che deve fare, la situazione si allenta, la pancia degli italiani si riempe e si dimenticano di Grillo (che diventa un partito minoritario, dove lui fa sempre e solo opposizione e i suoi iscritti gli comprano libri e DVD, insomma continua a fare soldi sui suoi elettori come adesso), oppure la congiuntura internazionale migliora, la pancia degli italiani si riempe e ricadiamo nel caso di cui sopra.

    In caso contrario si andrà verso la lacerazione sociale del paese. Grillo i moniti di Napolitano se li mette sotto l’ascella. E da lì chissà che fine facciamo.

    Giuseppe
  22. E invece, questa volta, da renziano della prima ora e da vecchio polemista con Popolino sul tema, io trovo che abbia sacrosanta ragione. E penso anche che stiano apparecchiando una supposta a Renzi in primis e poi al PD pazzesca. Per me dovrebbe rifiutare e cercare legittimità nel partito e nel paese come ha sempre detto di voler fare. E forte di quella legittimità, cacciare a calci in culo l’80% delle persone che ora propongono la sua candidatura. Il problema è che se ti chiama Re Girogio, che fai? Gli dici: Sua Maestà, no grazie! Ma lo avete sentito ieri? questo tiene tutti, PD per primo, per le palle…

    Vi prego solo di una cosa: non dite che se Renzi fa il governo sostenuto dal PDL è la conferma che lui sia di destra. Bersani per fare la stessa cosa, si sarebbe fatto le meches…

    L'ottimista
  23. Qui nella destrorsa Lombardia, ciò che sta accadendo adesso l’aveva già pronosticato un anno fa una consigliere regionale in quota PdL in lite col suo partito. Sarà un caso? Avrà letto i tarocchi? Oppure fa tutto davvero parte di un piano studiato a tavolino? La mossa di Bersani di salire al Colle così repentinamente si potrebbe allora spiegare benissimo. Con la base che voleva Rodotà, Grillo che non si piega, tutto rischiava di andare a carte quarantotto. Ed ecco allora l’unica via possibile: la riconferma di Napolitano da sempre favorevole all’inciucio.

    Corrado
  24. ma dai…. con Renzi che taglia le tasse grillo ha il 5%….

  25. Il futuro in questo senso sembra la putinizzazione della politica, una sorta di Russia Unita con dentro di tutto.

  26. C’e’ un unico piccolo dettaglio. Che le primarie hanno detto (per fortuna) no alla svolta a destra e il residuo elettorato di “sinistra” del PD, ad una eventuale governo col PDL, non ci starebbe manco morto. Ma poi a Renzi conviene prendere le redini di un governo, con il parlamento, che si ritrova, in completo stato confusionale? Visto che il sindaho vive di tatticismi e culto personale mi sembrerebbe un madornale errore…

  27. La ‘ritirata’ è sempre in fondo a destra…

  28. Senza vittimismi, ma quando a dipingere scenari come questo erano decrepiti e arrugginiti catenacci come me, oddio, era tutto un: ‘daje al paranoico!’

  29. Ma perché fantascienza? I partiti di sinistra non si sono progressivamente imborghesiti ed avvicinanti alla destra (in taluni casi superandola!). E’ un processo continuo, che continua…

  30. Non penso che sel sia destinato a scomparire, anzi…

  31. Il bagno è sempre in fondo a destra…. jajajajajaja!!

  32. Simone: ma di quale sinistra stiamo parlando?? Perché cose significa questa cosa senza contenuto di “centro-sinistra”? Che sei un pò meno cattivello?? La la si vuol fare questa benedetta sinistra??

  33. Francamente mi aspettavo vi incazzaste di più.

  34. a Paolè, nun se po’…sentimento comune!

  35. ha detto bene Cacciari: la crisi non dura un anno ancora,  o 2 anni, la crisi non passerà più

  36. Pingback: Abbiamo scherzato | Popolino | Il blog di Paolo Cosseddu

  37. Ma cosa aspettate a scappare da quella gabbia di matti che è il PD?

    Siete sicuri che giovi alla vostra salute (da tutti i punti di vista) condividere spazi importanti con personaggi del calibro dei 101 franchi tiratori? Uno su quattro!!!! guardatevi avanti, ora a destra, ora a sinistra e ora indietro… uno di loro ve lo ha messo nel ….!

    Come dite? Avete guardato ma a sinistra non c’era nessuno? Chissà perchè, ma me lo aspettavo….

    Davvero continuate a credere di poterlo cambiare dall’interno questo partito? Se la vostra risposta è affermativa e tutti questi anni non vi hanno insegnato nulla non importa, continuo ad avere il massimo rispetto (non sono ironico), ma davvero non vi capisco.

    In bocca al lupo!

    Gino Fastidio