18 APRILE 2013

Se una notte d’aprile un Dalemone

A serata inoltrata, la penisola è attraversata da molte, capillari telefonate dei vertici del Pd a dirigenti ed esponenti di vario livello. Scopo della telefonata, spiegare le curiose primariette in cui domattina voteranno i grandi elettori del Pd, convocati per le ore 8. E mettere le mani avanti: “Ci sono Prodi, Zagrabelsky, Rodotà… ah, e D’Alema. Oh, se poi per puro caso, per fatalità, hai visto mai che passa D’Alema, siete vincolati, eh? Lo dovete votare per forza, è la – come si chiama – democrazia”.
A serata inoltrata, di rimando, la penisola è attraversata da molti, capillari vaffanculo.

  1. C’è già un veto pesante su D’Alema, pare

  2. Questi sono completamente rincoglioniti. Vabbè, mi affido ai nostri ragazzi in parlamento.

  3. ma un suicidato si può risuicidare ?

  4. oh, che poi Rodotà è un gran signore, ma eleggerlo perché “di sinistra” mi pare una cazzata sovrumana, trattandosi del presidente della repubblica. Non è “inciucio” belin: dell’arbitro si devono fidare tutti, mi pare il minimo

  5. Ma sig. Cocciardo… lei pensa che io mi fiderei di un presidente di cui si fida il nano?

  6. Mamma mia, speriamo di no! Prodi, il padre dell’ Ulivo!

    L'ottimista
  7. col senno di poi… hai visto che vincolo!

    Laura