17 GENNAIO 2013

Let Bersani be Bersani

Eh, lo so. Immagino i brividi di tutti gli esteti e gli esperti di comunicazione che popolano il web. Io non sono esperto, e nemmeno esteta, forse solo un po’ perplesso. Quel video non mi parla, ecco, non lo sento come una cosa rivolta a me. Per tacere di frame come quello in foto, vagamente inquietanti messi così, fuori contesto: erano alla prima di Lo Hobbit? Ma Tolkien non era di destra? Oppure stavano testando una bomba gamma? Cercavano la particella di Dio? L’han poi trovata? Quien sabe, davvero.
Scherzi a parte, durante le primarie, quando con bella calma Bersani iniziò la sua campagna elettorale da Bettola, dal famoso distributore di benzina, e fece un comizio dei suoi chiuso sulle note del ballo liscio, Matteo Renzi era già in campagna da tipo un mese, e aveva il camper, il social, gli slogan, le grafiche fighissime, i video, tutti gli strumenti di una campagna moderna messi in fila senza lasciare nulla al caso. Dall’altra parte, il liscio.
Ricordo che in quel momento ho pensato fosse meglio contare fino a dieci, prima di lasciarmi andare a un giudizio. Lo faccio anche ora, perché hai visto mai, forse c’è un pubblico anche per un genere di comunicazione che io personalmente non toccherei manco con la punta di una canna da pesca. Avrei quindi preferito qualcosa di un cicinin più moderno, avrei voluto veder raffigurato un Paese e una proposta politica un po’ meno, come dire, stereotipata, ma come direbbe Frankie Hi-Nrg, io faccio la mia cosa nella mia casa, Bersani farà la sua.
Parafrasando West Wing, quindi, lasciamo che Bersani sia Bersani, e incrociamo le dita: dopotutto, appiccicare a un candidato una campagna che non gli appartiene, che non gli somiglia, è la madre di tutti gli errori in questo genere di faccende. E se hai Pavarotti, non puoi pretendere che canti come Justin Bieber: cosa che, se le cose vanno nel verso giusto, potrebbe anche essere un bene, molto dipenderà da cosa chiede il mercato, e da cosa offre. Non proprio roba freschissima, al momento, eppure anche quella, come, chessò, i neomelodici, ha un suo target affezionato. Truzzo, nel senso di privo di qualsivoglia senso estetico, ma a quanto pare orgogliosamente deciso a difenderlo. E i truzzi, al compimento della maggiore età, votano anche loro, come chiunque, sapete com’è.
In tutto questo, sfortunatamente, ancora non mi è chiaro come tutti noi altri del Pd potremo dare il nostro contributo, ma immagino che ce lo diranno, a un certo punto. Cosa dire, e come dire quel che dobbiamo dire. Ci terremmo, sapete com’è, siamo tutti nella stessa squadra. Ma ce lo diranno, giusto?

  1. bella, Pa’

    Paolo DV
  2. Tranquillo: è bello non essere fighetti.

  3. Sì, beh, oddio, anche lo sfigato della scuola non è un bel ruolo. Credo che tra il fighettismo, la sfiga, la campagna di Bersani e mille altre cose che si possono fare ci siano tante sfumature. Per fortuna, o no?

  4. No, perdonami, non sono dettagli. Comunicare è importante, il come è importante, e spesso ha molto a che fare col cosa.

  5. Paragoni imbarazzanti: http://youtu.be/FBorRZnqtMo

    DanieleVi
  6. A me preoccupano molto più gli interminabili secondi in cui compare la Bindi

  7. parte della colpa è di crozza che ha fatto credere a bers di poter essere minimamente pop e da qualche mese spara una metafora ogni 3×2

    ma è vero lasciamo che bersani sia bersani … prodi per dire ha vinto e anche solo quando sorrideva mi sembrava che perdevamo un migliaio di voti…

    chissà che questa campagna non farà emergere felici contraddizioni, quelle di un leader antidivo che non scrive il nome sul simbolo, che vuole prendere il 51% per governare come se avesse il 49% e che si spera possa portare al governo un partito a cui gli italiani si riferiscono soltanto in maniera critica ma al quale nel momento decisivo si affideranno.

  8. Sei voluto andare col corpaccione Popolino ?
    E allora, vai col liscio ! Zumpappa, zumpappa … Col liscio si vincono le primarie, però poi fuori dai circoli PD e dalle balere dell’Arci c’è un mondo …

    Speriamo bene dai, però qui ogni giorno che passa si erode un po’ di consenso … ci vuole una bella pensata, anche a livello di comunicazione certo.

    Matteo_M
  9. Io tutto questo l’ho gia’ visto. Ho una sgradevolissima sensazione. Molte cose sono terribilmente simili alla campagna elettorale delle scorse regionali, nel Lazio. Davvero, spero di sbagliarmi, vorrei sbagliarmi. Sono sempre stato molto critico nei confronti di questa dirigenza, e non l’ho mai nascosto. Ma questo no, vi prego: un minimo di amor proprio, rivedere recitato lo stesso copione e’ imbarazzante.

    Lorenzo M.
  10. Troppo Rosso. E Bersani sembra Zelig.

  11. La comunicazione è importante, ma non ci sono una comunicazione “giusta” e una “sbagliata” per definizione. Dipende dai tuoi target e appunto dalle tue corde, e secondo me la cosa più importante è apparire onesti con se stessi. Può darsi pure che la comunicazione di Renzi fosse più al passo coi tempi, anzi senz’altro lo era, ma al netto di tutto il problema di Renzi è che non sembrava sincero, e appariva costruito a tavolino, col suo iPhone e tutto il cucuzzaro di modernità.
    Magari mi sbaglio, ma io credo che gli italiani che vogliono cambiare oggi cerchino un po’ di sincerità, e Bersani questa sincerità la offre, e la comunica.

    Carlo M
  12. secondo me hanno fatto apposta a farlo così male. in stile youtube amatoriale. puntano a un certo target. c’è anche un’immagine stretchata male nello slideshow. 

  13. “un’immagine stretchata male nello slideshow”. @UMANESIMO: secondo te, in percentuale, quanti elettori italiani oggidì colgono il significato (e quindi sono potenzialmente influenzabili da) di questa tua osservazione?

    FaustoB
  14. di’ la verità, non ve lo hanno ancora detto, giusto?

    Fabbrizz
  15. @faustob

    un’immagine stretchata non la nota nessuno ma il fatto che l’abbiano lasciata cascare così nel bel mezzo del video, vuole dire che l’hanno fatto apposta, quel video è passato da un’agenzia di comunicazione, da uno studio di montaggio da un/a producer, dallo staff della nannini. il fatto che abbiano lasciato un errore così macroscopico (dal punto di vista di chi lo fa, non di chi lo guarda) significa che il video è orientato a sembrare un video fatto in casa in stile amatoriale, credo che puntino al fatto che l’italiano medio(cre) si riconosca nel partito. per conto mio, ci riuscivano anche senza questo video.

    ciao