10 SETTEMBRE 2012

Noi non siamo la politica che ci fate mangiare

Assieme a tanti altri, ho passato gli ultimi giorni a preparare tutto il necessario per tentare l’impresa folle di cui avevo scritto all’inizio dell’estate, la raccolta di 30mila firme per far tenere tra gli elettori del Pd quei benedetti referendum che lo Statuto prevede ma che nessuno è mai stato tanto pazzo da tentare per davvero.
Giovedì scorso abbiamo messo on line l’apposita pagina Facebook (oltre all’account Twitter), presentando solo l’iniziativa e le linee generali dei sei quesiti, così, per vedere se riuscivamo a creare anche solo un pochino di hype. E, beh, in quattro giorni la pagina ha già realizzato più di 1.400 like, che sono pochi rispetto all’universo mondo, certo, ma chiunque abbia mai realizzato e cercato di promuovere una pagina sull’amato-odiato social network sa quanto è difficile raggiungere una cifra interessante in poco tempo, senza far pubblicità, senza vendere rimedi per la calvizie e senza lanciare una presunta fatwa contro la Casta.

Tutto questo per dire che stamattina, finalmente, abbiamo messo on line il sito ufficiale dell’iniziativa, ReferendumPd.it, e che nemmeno un minuto dopo hanno iniziato a fluire da ogni dove le mail dei militanti e degli attivisti sinceramente contenti dell’iniziativa, e desiderosi di dare una mano.
Che non è una cosa da poco di questi tempi, questo è sicuro. Perché a vedere il livello medio del dibattito è normale, purtroppo, rassegnarsi all’idea che ci si deve adeguare, buttarla nella caciara delle opposte tifoserie ad personam, che i contenuti in fondo non interessano a nessuno, e pazienza se così facendo ci si avvita sempre più verso il basso.
Ma è anche vero che nessuno prova a fare il contrario, che è un po’ più faticoso: ed è un peccato, perché i risultati possono essere sorprendenti.

  1. Mi raccomando far bene le cose, se no ci rivedremo nella stanza 101.

  2. Pingback: Un esperimentum mai provato prima | il blog di Giorgio Montanari - (ex) Consigliere Comunale PD a Imperia

  3. Il 6° quesito risulterà particolarmente utile in caso di accordi post-elettorali, vista la legge elettorale che si prospetta :)

    Luca
  4. Sono preoccupato: come mai i bersanoidi non hanno ancora commentato su questo post?

    Francesco Cerisoli
  5. votare nello stesso giorno per il candidato premier, i candidati parlamentari e la linea politica del pd (alleanze comprese) mi sembra un po’ ridondante. Non sarebbe più semplice chiedere di anticipare di un anno il congresso? Cmq “referndumpd” come nome non è esatto: se i referendum sono aperti a tutti e si fanno insieme alle primarie aperte, sono “referendumcssx”

    silbi
  6. Non c’è che dire. Un successone. Non si parla altro che di questi referendum.

    madonna che disastro.

    Vincenzo