14 MAGGIO 2012

Roma, Texas

“Con l’autorità conferitami dal Partito Repubblicano, io ti stupro”.
Una donna che voglia esercitare il suo diritto di interrompere una gravidanza – diritto che negli Stati Uniti è garantito dalla sentenza Roe contro Wade – se sfortunatamente si trova a essere cittadina del grande Stato della Stella Solitaria, il Texas, deve sottoporsi per legge a una lunga giornata di visite, in un consultorio in cui prima verrà avvicinata da un addetto al cosiddetto “supporto psicologico” – in realtà scelto tra gli specialisti aderenti al movimento pro-vita – dopodiché dovrà obbligatoriamente sottoporsi a un’ecografia trans-vaginale. Si tratta di un esame estremamente invasivo, che consiste nell’inserimento nella vagina della donna di una sorta di sonda, lunga circa 27 centimetri (10 pollici, appunto). Al termine della giornata, non potrà comunque abortire, ma le saranno consegnati alcuni pieghevoli, e sarà rimandata a casa per darle modo di “pensare bene alla sua scelta”, e se vorrà potrà ritornare il giorno seguente. Il conto, per intero e sull’unghia, quello dovrà invece pagarlo subito.
Lo spiegava qualche tempo fa Garry Trudeau, dedicando alcune strisce di Doonesbury (da oggi pubblicato sul Post, per inciso) a questo particolare aspetto della politica sanitaria del governatore Rick Perry, in corsa fino al gennaio scorso per le primarie presidenziali del Partito Repubblicano. Un difensore della vita, almeno finché non si tratta di eseguire le condanne a morte di cui, tra gli stati dell’Unione, il Texas da lui governato detiene il record.

Ieri, per le strade di Roma hanno sfilato gli antiabortisti di Militia Christi, altri provenienti da mezza Europa, quelli di Forza Nuova e dell’Ordine di Malta, e il sindaco Alemanno con tanto di fascia tricolore.

  1. ottimo articolo, è imbarazzante come il tema personalissimo dell’aborto sia gestito da certi politicanti, in Italia come negli USA, ed è giusto che se ne parli…bravo Paolo!

  2. Grande Paolo Cosseddu!!!

  3. sei talmente vicino ai problemi delle donne che ti sei spacciato per una di loro…complimenti.

    Martino Alicio De Carli
  4. Uno dei commenti più scemi che questo blog abbia mai ricevuto, e in una classifica già tremendamente competitiva. Complimenti.

  5. e lei non si è sentito scemo nei panni di una donna? vergogna!

    Martino Alicio De Carli
  6. Io no, però tu sei sicuramente un coglione.

  7. meglio coglioni che falliti come lei.

    Martino Alicio De Carli
  8. No, fidati, esser coglioni è peggio.

  9. e aver parlato per anni di trucchi, scarpe e borsette ti qualifica come tale.

    Martino Alicio De Carli
  10. Guarda che ti sei perso per strada un pezzo. Cercalo, è importante.