4 APRILE 2012

Non bisogna credere a tutto quello che si legge

Nessuno del Corriere mi ha contattato, ieri, nessuno ha scritto alla mia mail, che pure è qui sul blog. Molti altri, che non elenco, hanno fatto lo stesso, in vari luoghi della rete, compreso Panorama che però stamattina ha rettificato dopo mia segnalazione (mentre solo Linkiesta ha seguito tutto dall’inizio alla fine). Alla mia richiesta di integrazione spedita stamattina alla redazione di politica del Corriere, invece, ancora non c’è stata risposta.

Se poi, come da prassi, fossi stato interpellato tra le 14 e 28 e le 17 e 40 di ieri, avrei anticipato quello che poi ho effettivamente scritto. Se mi avessero chiamato dopo, avrei semplicemente detto loro di leggere il post successivo: e alle 17 e 40 l’edizione era certo lontana dall’esser chiusa. Ma nessuno ha sentito il bisogno di verificare. E così, a pagina 19 del Corriere di oggi (e su Corriere.it), è uscito questo articolo. Incompleto, a dir poco, e quindi sbagliato.

Eppure, la storia era sospetta: una storia di identità incerte, di cose da chiarire. Non tornava, e di certo non tornava nemmeno dopo il mio improvvisato post. Una storia difficile da digerire, per i non pochi che in questi giorni hanno millantato amicizie con Martina, salvo non avere idea di chi fosse. Una storia a cui molti altri, al contrario, avevano reagito aggressivamente sin dall’inizio, sin da quel pezzo sull’Avanti, e che peraltro continuano anche ora, imperterriti. Che in definitiva ci fa incazzare – e a qualcuno fa pensare al complotto, anche se qui non ce ne sono – perché mina la facilità con cui leggiamo, linkiamo, e commentiamo di tutto, senza in realtà avere nessuna certezza, di nulla. Ma possiamo incazzarci solo con noi stessi, semplici utenti e giornalisti compresi: perché è così che funzionano le cose in questo nuovo mondo, e non ci possiamo fare niente, ma almeno potremmo essere tutti un po’ più cauti, e più calmi. E’ complicato, lo so: appunto.

L’articolo del Corriere lo dimostra clamorosamente. Pure troppo, a dire il vero, perché onestamente bastava molto meno, e non c’era da parte mia nessuna pretesa. E invece, credo ci sarà modo di parlarne ancora.

  1. paolo, non riesco a commentare sul blog.
    volevo chiederti se avevi letto questo…
    http://www.avantionline.it/2012/03/la-censura-dei-finti-intellettuali-di-sinistra/
    ..con riferimento ai commenti e a quello che scrive il direttore a un certo punto, cioè che “domani” (cioè oggi, 4 aprile) avrebbe chiarito tutto.

  2. Evviva!

     

    Cinzia
  3. Stocazzo!

    Luca
  4. Level 1

    Score:

    Visualizzazioni: completed.

    Far parlare di sé: completed.

    Far la morale: completed.

    Level 2: ?

     

     

     

    Andrea Zitelli
  5. Non saprei, forse scappare con Martina? Sai com’è, noi cinici siamo dei romanticoni, in fondo.

  6. Dai un’occhiata a Lettera43, son riusciti a far peggio del Corriere.it

    andrea
  7. “L’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio”(cit.), alla fine. Che bello…

    Andrea Zitelli
  8. Secondo me stai facendo una figura da pagliaccio. Però se ti fa piacere continua pure.

    Giuseppe
  9. Per dire: io non pretendo di sapere chi sia “Giuseppe”, eppure lui viene qui a darmi del pagliaccio, coperto dall’anonimato. Sembra molto sicuro di se, “Giuseppe”, ma “Giuseppe” potrebbe essere chiunque, persino io. O persino “Martina”.

  10. Pora stella, il corriere non se l’è inculato di pezza. Eppure la mail era sul blog.

    Te prego, non te fermà adesso…

    Tommaso
  11. Haters gonna hate a quanto vedo

    Theodore