15 GIUGNO 2011

Sembrava fosse passato un tornado

tornadoCaro Popolino, ho letto alcuni tuoi post a proposito di questa faccenda delle primarie di collegio per far scegliere ai cittadini chi il Pd candiderà alla Camera e al Senato, quando – speriamo a breve – si voterà. Ebbene, francamente le tue preoccupazioni mi sembrano un po' esagerate.
Voglio dire, come potrebbe il Pd catapultare nei vari collegi candidati che non c'entrano nulla con quel territorio? Mi sembra una cavolata troppo grossa, anche per i dirigenti del Partito Democratico.
Grazie per la tua risposta,
Cuoricina Democratica

Cara Cuoricina, forse hai ragione. Forse i miei timori sono eccessivi. Nel dubbio, però, sono andato a spulciarmi i candidati che, con questo sistema elettorale, il Partito Democratico aveva espresso in occasione delle scorse elezioni politiche, quelle del 2008. Giudica tu.
Prendiamo la Lombardia, il collegio I: al numero 2 c'era in lista Walter Veltroni. Normale, dirai tu, essendo il candidato premier. Può darsi, ma ho qualche dubbio che sia davvero efficace candidarsi nello stesso collegio del tuo diretto concorrente, specie quando lui è un brianzolo Doc mentre tu quando parli dici cose tipo "discorzo, percorzo, famo, annamo, dimo". O forse la sfida era proprio quella: "Cumenda, m'hai provocato? E io me te magno". Ma è finita che si sono magnati lui, pare.
Ma è inutile piangere sui saltimbocca versati, torniamo al collegio lombardo. Al numero 3 c'era Linda Lanzillotta, che è di Cosenza, e che peraltro adesso non è più nel Pd, è nell'Api di Rutelli. Per la gioia degli elettori milanesi, immagino. Al numero 7 c'era Furio Colombo: che sarebbe valdostano, ma nella sua vita ha fatto tante di quelle cose per cui penso tu lo possa mettere ovunque. Però, allora, visto che era stato presidente della Fiat Usa, perché non presentarlo agli italiani all'estero, dico io? Vabbè.
Era molto competitivo anche il collegio Lombardia II, che aveva per capolista il pisano Enrico Letta. Sai come son malvisti i pisani in toscana, quindi forse è stato meglio così. Al terzo posto c'era – ta-dan! – Paola Binetti, che io invece mi immaginavo più adatta al collegio Vaticano. Ma pare non esista. Pure lei non è più nel Pd, peraltro. Finita qui? Magari, tieniti forte per il collegio Lombardia III, dove il capolista era – rullo di launeddas – Antonello Soro. Che è di Orgosolo. Ah, non dimentichiamoci di Maurizio Turco, un radicale, al numero 3: lui è di Taranto (rullo di tamburelli, olè).
In Liguria la capolista era Giovanna Melandri, che è un'altra che se apre bocca pare una borgatara del Testaccio. E invece no, mi dicono, in Liguria ci sta a ciccio, perché ha insospettabili natali newyorkesi. Che c'entra con la Liguria, mi chiedi? Beh, lo scopritore delle Americhe era pur sempre un genovese, no? Cara mia, questi del Pd pensano a tutto, che ti credevi? Purtroppo invece, mi sfugge il collegamento tra Cuneo e l'Abruzzo: o meglio, l'unico che ho trovato è la capolista del collegio abruzzese, la cuneese Livia Turco. Va bene che Cuneo è la provincia granda, ma così grande da arrivare fin lì? Non l'avrei detto.
Non ti basta? Ecco, allora spiegami Dario Franceschini: numero 2 in Emilia, e ci sta, lui è di Ferrara. Ma capolista in Toscana? "Scusa Dario, ti chiediamo un sacrificio, sai com'è: dopotutto qui governiamo solo dal dopoguerra, se non vieni tu a darci una mano davvero non sappiamo chi altri candidare". E invece qualcun altro dopotutto c'era, guarda un po', ed era Lapo Pistelli: che invece è andato a fare il numero 3 nelle Marche. Ma dico io, non era meglio se ognuno restava a casina sua bella? Che era pure un bel messaggio, le candidature a chilometri zero? Macchè.
Ti basta? Dai, ancora uno, il botto finale: Massimo D'Alema, candidato ovviamente in Puglia, che è il suo collegio di sempre. E poi? E poi pure capolista in Campania. Per motivi strettamente fisici: pare che il Tavoliere non bastasse, a contenere tutta la sua straripante personalità.
Potrei continuare, cara Cuoricina, ma penso di aver reso l'idea. Chissà, forse i nomi dei candidati erano tutti belli divisi, in pile ordinate su un tavolone, quando è arrivato un tornado e li ha mischiati irreparabilmente. O forse persino la violenza della natura è nulla, a confronto con la capacità di far danni degli esseri umani.

  1. La Melandri capolista in Liguria? Ma perchè??? Cos'hanno fatto di male, poveracci, per meritarsela?

    utente anonimo
  2. Siccome, Pisapia docet, ognuno dovrebbe parlare dei luoghi che conosce, di seguito riporto i candidati non siciliani eletti in Sicilia
    1) Fioroni Beppe
    2) Carra Enzo
    3) Martino Pier Domenico
    4) Bernardini Rita
    5) Levi Ricardo Franco
    6) Serafini Annamaria

    Tanto per essere precisi, la Sicilia con il porcellum è, per il PD, il più grosso serbatoio di cooptazione extraterritoriale.

    Quanto alle primarie di collegio, bisogna stabilire se il collegio è quello attuale o (e sarebbe molto meglio) quello del mattarellum. Se facessimo le primarie di collegio su una regione intera non vedo molte possibilità di cambiamento se non quella di eliminare i fuori regione.

    Vincenzo

    utente anonimo
  3. Beh, Vincenzo, "eliminare i fuori regione" a me sembra già qualcosa.

  4. Se si conduce questa sacrosanta battaglia, cerchiamo di portare a casa il risultato pieno, l'unico che assicurerebbe il pieno successo dell'iniziativa, cioè l'autentica scelta dei propri candidati da parte degli elettori. I collegi possono solo essere quelli della legge precedente, altrimenti la cosa perde di senso. nessuno che conosco si candiderebbe su  primarie regionali, è inattuabile, mentre su primarie di collegi da 100mila persone come erano quelli del mattarellum anche il presidente della associazione cittadina che magari ha vent'anni di esperienza e di lavoro sul territorio può spuntarla sul parlamentare di lungo corso.
    sull'ipotesi di primarie di collegio, ad esempio, io ho già raccolto delle disponibilità a candidarsi. Forza che questa è la vera leva per cambiare il paese!

    utente anonimo
  5. Per non parlare di Lusetti che ci siamo trovati assieme alla Binetti ed anche lui passato ad altri lidi!
    …e che  dir delle nostre donne preparate e competenti sempre posizionate in posti ineleggibili per lasciar posto ai catapultati?!
    Chi vuol esser eletto, si faccia in quattro come tutti gli altri nel proprio territorio, se non passa il vaglio si mette a disposizione in altro modo, riportando finalmente la politica entro i confini di "servizio" per il bene comune e non personale.