27 OTTOBRE 2010

Transustanziazione

route-66-motelDai, mi prendo un rischio. Oddio, non è proprio un rischio: in realtà è una cosa che si vocifera da quasi un anno, e quindi potrei sempre ribaltare la responsabilità di quel che sto per dire su chi ha fatto girare la voce, specialmente ora che è concreta. Non che sia chissà quale rivelazione, anche un osservatore distratto avrà notato, nei mesi, la sua insofferenza. Le paginate di lamentazioni pubblicate dai giornali locali (uno in particolare). Il digrignar di denti che echeggia giù per la valle. Gli indizi abbondavano, ecco.
Per dire: proprio in questo momento, l’uomo sta facendo da ostetrica alla nascita di un’associazione centrista piena zeppa di ex democristiani ed ex pentapartito: ve lo ricordate, il pentapartito? Lo so, richiede uno sforzo di memoria. Comunque, dicevo, anche la nascita di quest’accolita di morti di area moderata – i moderatamente morti – a suo modo è una conferma di quel che sto per dire. E’ una fase, un avvicinamento.
Lo so, ci sto girando attorno. Siate clementi, non è facile.
E poi chissà, magari ci ripensa. Del resto, già un anno fa aveva messo i suoi in preallarme: ragazzi, state pronti, che il primo di aprile ce ne andiamo. Invece no, scherzone (la data era un indizio, evidentemente). Scherzavo pure io. Non c’è niente da ripensare, è una decisione presa da un pezzo. Il problema non è il “se”, ma il “quando”. Un momento in anticipo, uno in ritardo, e invece di atterrare ci si schianta. Il tempismo è fondamentale, e pazienza se l’attesa è logorante. Tanto a logorarsi sono soprattutto gli altri.
Il partito in cui sta, per esempio: un posto in cui, ancora in questi giorni, ogni nomina viene divisa cencellianamente per assicurarsi che i suoi uomini abbiano uno spazio. Purché non contino un cazzo, ovvio: perché in fondo i comunisti non vedono l’ora di liberarsi della presenza aliena che hanno sopportato in questi anni. Vogliono tornare padroni in casa loro, rifare il partito di sinistra-sinistra, chiamarsi compagni e parlare di operai (giusto quello, perché io di operai nel Pd non ne ho ancora trovato uno). Poi, quando si tratterà di votare, andranno col cappello in mano dall’odiato democristiano a chiedergli se per favore gli indica un candidato sindaco, così possono tornare a fare gli assessori. Contenti loro.
“Era meglio quando ognuno stava a casa sua”, questa la profonda, folgorante vision che sta alla base di tutto quel che sta per succedere: me cojoni, aggiungo io. Intanto, in attesa di concretizzare sì poderosa piattaforma, qualcuno dei suoi scout già era partito in esplorazione: per la serie vai avanti tu, che mi viene da ridere. Ma lui negava, figuriamoci: non li tengo più – si giustificava piccato – hanno agito di loro iniziativa, è un segno che davvero il clima è insostenibile. Era convincente, perchè in due cose è straordinario: una è negare, l’altra è lamentarsi. Si lamenta un sacco, per essere uno che, dopotutto, non se la passa poi male.
E’ che vorrebbe di più. E’ uno capace, glielo abbiamo sempre riconosciuto, ma sente di non esser valorizzato abbastanza. Vorrebbe fare il salto, sapete, dalla provincia dell’impero alla capitale. Un sottosegreteriato? Sì, tipo, ma detto così suona male. Diciamo che coltiva legittime ambizioni, e pazienza se nel provare a realizzarle ci scappa qualche danno collaterale.
Ma ormai è fatta, inutile piangere sul latte versato. Gianluca Susta lascia il Partito Democratico – ecco, l’ho detto – e se ne va. Lo so, a questo punto ve lo aspettavate, e non è una sorpresa, ma la novità è che non siamo più alle fasi preparatorie, alle tattiche: è una cosa imminente, anche considerando i tempi tipicamente biblici della politica.
Capisco, siete scettici. E’ una notizia che avete già sentito tante volte, e ogni volta era un bluff. Avete ragione, ma questo non vuol dire che adesso non sia vera. Nel Pd (e non parlo del Pd biellese) è dato per disperso, e già da qualche settimana ha lasciato il ruolo di capogruppo in Europa. E poi, lo ha già detto a troppe persone (e troppe di quelle hanno sparso la voce, forse deve rivedere le sue amicizie). Certo, l’uomo è machiavellico, e quindi può averli presi tutti per il culo. Non sarebbe la prima volta, e ci sono esempi ancora freschi. Ma ho l’impressione che questa volta non si tratti di uno scherzo.
Susta se ne va sul serio, se ne va perchè secondo lui il Pd è fallito, lo è da un pezzo e sostanzialmente stava solo aspettando il momento giusto. Intendiamoci, a prescindere dalle sue continue lamentele, è fallito anche per colpa sua, essendone stato tra i fondatori e tra i dirigenti, ma questa è una discussione che non è mai stato possibile fare, e ormai è tardi, non la faremo più.
Vi chiederete: ok, ma dove va? Semplice. Va nell’Api del suo vecchio leader, Rutelli, almeno per ora. Non perché gli interessi l’Api, che i sondaggi danno all’uno per cento. Susta non è stupido, sa che l’Api è solo una stanza di motel da usare in attesa di trasferirsi in una nuova casa. Quella a cui stanno lavorando Fini, Casini, Rutelli, magari Montezemolo. Susta ci entrerà per lo stesso motivo per il quale ha fatto nascere Lab21 a Biella: perché è convinto che gli italiani sono e saranno sempre, nel fondo del loro cuore, democristiani.
Dopo la sbornia Berlusconi (sempre che cada, e soprattutto che non si rialzi, cosa che io non darei per scontata) Susta e quelli come lui sono convinti serva una cura, che riporti l’Italia ai tempi andati in cui si governava al centro, senza alternanze né bipolarismi. Un progetto con una precisa visione ontologica degli italiani: che siamo come i cani, non bisogna metterci davanti due ciotole altrimenti andiamo in confusione.
Lo vedremo.

  1. Non posso dire di essere sorpreso, lo stesso la notizia mi fa un certo effetto che non so spiegare… Forse, se me lo trovassi di fronte…

    anonimo
  2. Restituiscimi il mio voto!
    E siamo in tanti a poterlo dire. Io lo votai la prima volta alle Europee (ricordo bene il trittico di preferenze Bersani-Bresso-Susta), poi anche la seconda volta. Vuole andare nell’Api, nel terzo polo, bene è un suo diritto lo faccia pure. Da semplice militante però. Si dimetta da Europarlamentare e vada dove vuole. E’ stato eletto nel PD, anche con la mia preferenza e quella di tanti altri che nel PD ci vogliono restare e voglio avere il loro rappresentante in Europa.
    So bene che i parlamentari non hanno vincolo di mandato e possono migrare ovunque. Qui non si parla di ledere alcun diritto. Nessuno, nemmeno quelli degli elettori del PD che lo hanno votato. Quindi per favore un po’ di coerenza, di rispetto dell’etica politica, degli impegni assunti con chi ti ha votato. Se il PD non è come lo pensava Susta, se ha stravolto il progetto originario etc etc, ne tutto il diritto di pensarlo ed essere conseguente. Se vuole andare vada pure ma per favore non con la mia bicicletta! E anche mia e la rivoglio indietro! Dopo Susta c’è pronto un’altro che nel PD crede ancora che vuole pedalare per il PD e anche per me.

    anonimo
  3. Mi spiace, ma credo che sia uno di quei casi in cui non è previsto rimborso.

    anonimo
  4. qualcuno si degna di spiegare cosa minchia vuole susta . AZZ lo sapevo che non dovevo votarlo.

    anonimo
  5. Esattamente come il gossip in sé, anche il gossip politico è un genere giornalistico con una sua dignità e utilità. Come dice #4, “qualcuno si degna di spiegare cosa minchia vuole Susta”.

    anonimo
  6. cosa vuole? una minchia di bicicletta. la mia!!

    anonimo
  7. Aveo due alternative: fregarmene o rispondere. Scelgo la seconda perchè è una dimostrazione di rispetto – nonostante tutto – di chi ha scritto questa “summa” di stronzate, frutto di chi crede d avere avuto dalla vita il diritto divino di giudicare il mondo, gli altri, le loro ragioni, le loro idee.
    Ha ragione Cosseddu: ritengo che il progetto del PD sia fallito; non è riuscito a costruire il partito “liberal” e “democrat” che sognavamo, sull’onda dei Clinton, dei Blair, dei Prodi, ecc., negli anni ’90 quando, a Biella, era più conveniente fare i “berluschini” postpentapartito piuttosto che, in un capoluogo (luglio ’94) anticipare l’Ulivo. Chissà cosa scriveresti oggi – a quasi 40 anni, vestendo i panni del ragazzino che invece di assumersi le sue responsabilità gioca col web – se nel novembre ’93 avessi accettato – come Sindaco di Biella in carica – di andare con Berlusconi, invece di costruire il primo vero “centrosinistra” italiano. E chissà cosa scriveresti se invece dell’ORSO (che anticipò la Margherita trentina di quasi 3 anni) avessi fatto la grande destra! Penso di saperlo: quello che tanti poveretti scrivono ancora oggi: che tra Ulivo, PD, centrosinistra e destra, in fondo, differenze non ci sono perchè siamo tutti varianti della destra. Eh già! In questo Paese c’è una sinistra (più ampia di quel che sembra) che la pensa così!! Che farci! Ognuno c’ha i cazzi suoi! Ritorno al PD. Sì: per me è fallito nel suo scopo principale: fare il partito di “centrosinistra” “liberal” e democratico tout-court, nè post democristiano nè postcomunista, più simile ai Democratici americani che ai Socialisti francesi (quelli, per intenderci, che hanno bocciato la Costituzione europea al referendum). Lo dico io, ma lo dicono anche Chiamparino, Cacciari, Veltroni, ecc. Lo dice – certo, anche Lui! – Rutelli, che se ne è andato, con una miniscissione ignorata dal vertice postcomunista di questo partito che dimentica, però, che MAI l’Ulivo, il centrosinistra – chiamatelo come volete – ha preso tanti voti come nel 2001 quando, con Rutelli candidato premier, senza Di Pietro, D’Antoni e Rifondazione, è andato a soli 400.000 voti da Berlusconi.
    E’ una bestemmia dire che il PD non sa cosa dice, cosa fa, che non ha nè arte nè parte? Mi pare di un’evidenza lapalissiana! Ho ben impressa l’immagine del TG! la sera prima della manifestazione della FIOM a Roma in cui appaiono agli Italiani Ignazio Marino (un altro che si crede unto del Signore……) e Beppe Fioroni per dire due cose opposte…Si può andare avanti così? Era questo quello in cui abbiamo creduto? No! Non era questo! Vogliamo uscire dai blog, discutere, dividerci se necessario, ma rispettarci? Questo PD può battere questa destra? No, Cosseddu! Non lo può fare, perchè dopo il Berlusca arriverà Tremonti o Fini o Casini o Formigoni o no so chi …zz…ma arriverà! Ma basta andare nei bar di Biella, a qualche cena pubblica per sentire che dopo Berlusconi o al posto di berlusconi non ci sarà Bersani (o Vendola) ma uno di destra!
    Fammi meno stupido, Cosseddu, se non più onesto (cosa a cui pure tengo). Di discutere della mia onestà con Te non mi interessa. L’onestà me la vedrò col Padre Eterno e con chi mi stima. L’intelligenza me la gioco con tutti, anche con chi come Te, a 40 anni, non vuole il confronto ma la rissa.
    Se avessi pensato ai …zzi miei sarei andato con Berlusconi già 17 anni fa, quando mi chiamarono. Sarei andato in Parlamento e a Roma a svolgere, magari, il ruolo che poi ha svolto Scajola. Grazie a Dio (e alle persone più vicine), invece sono rimasto qua, ho fatto il Sindaco, sono andato tutte le mattine a lavorare in Tribunale fino a quando sono stato a Biella tutti i giorni, ho fatto i miei mutui, li ho pagati e li sto pagando come tutti i cristiani, senza laute prebende, sino a quando – all’alba dei 50 anni – gli elettori della Margherita mi han mandato a Strasburgo, Non so se il centro sinistra avrebbe vinto se nel ’93 fossi andato a destra; forse sì, forse no, ma certo è che le migliaia di voti presi in più rispetto alla coalizione sia nel ’95 che nel ’99 qualche cosa sono servite per far governare per 15 anni il centro sinistra. Ho attraversato i movimenti democratici dei Sindaci, ho fondato la Margherita con Rutelli e i popolari, ho partecipato alle primarie fondative del PD perdendole, ho continuato a lavorare nel PD fino alle regionali, dopo aver perso il congresso con Franceschini e, quando non mi sono sentito più in sintonia con la segreteria nazionale, ho rinunciato a tutti gli incarichi, Credo di meritare rispetto, anche da Te! Rispetto, non condivisione! Certo, ho sostenuto Raise e Zuccolo perchè mi tremano le mani e la testa al solo pensiero che uno come Te – che no sa distinguere la merda dal risotto – possa guidare direttamente o indirettamente il PD biellese, ma come non metto in dubbio la tua onestà non accetto – NON ACCETTO – che Tu, Voi, mettiate in dubbio la mia.
    La penso come Voi (intendo ex mozione Marino…..) su tante cose; non la penso come Voi su tante altre. Ma nessuno – NESSUNO – ha la verità! Ciascuno deve difendere le sue idee! E io difendo l’idea originale di un PD che doveva essere semplicemente democratico, liberal, di “centrosinistra”, aperto, leggero e plurale e non di sinistra, buorcratico e socialista, come quello di oggi.
    Devo però deluderti, Cosseddu.
    Io non ho aderito all’API e il mio amico Rutelli sa che non aderisco all’API.
    Mi dispiace deluderti, ma il “terzo polo” – il “centro” che D’Alema e Bersani vorrebbero che nascesse perchè meno ne hanno di quelli come tra i piedi e meglio loro stanno (come stanno meglio all’opposizione perchè poco o nulla fanno per andare al Governo…..e ciò da sempre) – non può per me arrivare sino a ricomprendere Fini e soci….deve avere i “paletti” a destra e se non li ha, non fa per me!
    Quindi per ora mi dispiace doverti dire (seppur a distanza, perchè le dinamiche locali le lascio ad altri amici che quelli come Te non hanno – quanto meno – il diritto di giudicare) che non ho ancora maturato la decisione di uscire dal PD, che sono a tutti gli effeti un parlamentare europeo del PD, anche se – proprio per il dissenso che provo verso la segreteria nazionale – HO LASCIATO TUTTI GLI INCARICHI. A te potrà sembrare poca cosa, ma chi consoce le dinamiche del PD sa due cose: 1) che nessuno lascia mai posizioni di prestigio in questa politica per coerenza (fino a prova contraria ero membro della direzione e uno dei Vicepresidenti di un gruppo di quasi 200 deputati al Parlamento Europeo); 2) che quelli di “sinistra” nel PD a quelli come me hanno sempre fatto “Ponti d’oro” perchè non rompessero. A me “dei ponti” però non frega nulla!
    Mi “fraga” invece che la destra vada a casa e per fare questo occorre ricreare una coalizione di “centro sinistra” (non di “sinistra”) vincente, ma per fare questo occorre anche che “QUALCUNO” vada a riprendersi i voti di coloro (milioni!) che hanno abbandonato questo PD “di sinistra”. Non mi spaventa (anzi…) che Vendola si riprenda voti di sinistra: lo faccia pure! Vendola, D’Alema, Bersani, Fassino: ottime persone, validi leader! Della sinistra però! Di una sinistra che in 30 anni non è mai andata oltre il 30%! Senza il centro riformista non si costruisce l’alternativa alla destra! Credevamo di poter fare un partito – il PD – che “tenesse insieme” queste due anime. Abbiamo fallito! Per ora non c’è chi pòssa interpretare le esigeze del “centro riformista”. Va creato, ripartendo dalla società civile, dal basso……in ogni provincia ci deve essere qualcuno che faccia questo lavoro certosino, di ritesitura di una tela che è servita al centrosinistra negli anni passati per vincere. Io credo di essere stato uno di quei tessitori. Se il PD saprà intercettare questo mondo bene…si rimarrà nel PD! Se il PD deciderà defintivamente di fare il partito della sinistra democratica o se sarà svuotato da Vendola e company…beh…rifaremo la Margherita del 21° secolo. Chi vivrà vedrà, ma, per favore, evitiamo anatemi, scomuniche, accuse di tradimento ecc. Io sono stato eletto da (alcuni) della sinistra così come altri sono stati sostenuti e eletti da noi che venivamo dal centro. Non so se sono stati più determinanti gli uni a sostenere me (che correvo su tre regioni) o se lo sia stato più io per altri che correvano su una provincia. Correvamo tutti per il PD, ma io ho corso prima del congresso, quando Franceschini era Segretario subito dopo le dimissioni di Veltroni. Il PD di oggi ha lo stesso nome, ma è molto diverso! Il PD in questo anno ha subito scissioni, ha perso il 10% dei voti, ha profondamento mutato il suo profilo e c’è chi – come me – vorrebbe “ricongiungersi” con quelli che se ne sono andati. Ma -come detto – per ricongiungersi ci sono due modi: lasciando il PD e accettando tutto quel che accade fuori o rimanendo nel PD ma lavorando nella società civile, senza incarichi di partito, per ricostruire le ragioni di fondo della coalizione di centrosinistra contro questa destra. Per ora io ho scelto questa …

    anonimo
  8. Gianluca (immagino tu sia Susta, ho riconosciuto i punti esclamativi, scusa la facezia) ti ho sempre dato atto di tutto quel che ti spettava, a differenza di altri, con cui hai lungamente governato la città, che non si sono mai scordati di quando tu eri il nemico. Ecco, io invece non ti vedo come un nemico, mai fatto, e ho sempre pensato fossi un talento (per ora unico, purtroppo); questo per dire che, anche se qui lo scrivi più volte, la tua intelligenza non era in discussione (e neppure la tua onestà).
    I miei scopi – centrati, ed è un punto innegabile di questo piccolo mezzo che tu ti ostini a denigrare nelle tue lunghe interviste, salvo poi venire a rispondere ammettendo implicitamente che evidentemente ha una sua dimensione – erano altri, essenzialmente due.
    Il primo, stanarti. Ovvero, come ha scritto un commentatore poco più sù, capire “cosa cazzo vuole Susta”, e perdonami se mi faccio meno problemi a usare la parola per intero, del resto mi risulta che quando la usi in occasioni più intime non ci metti i puntini, quindi spero non ti scandalizzerai. Era necessario, dopo un anno di j’accuse spalmati con cadenza mensile, portarti a un livello di discussione – eufemisticamente – un po’ più franco.
    Ovviamente, neppure in questa occasione hai resistito alla tentazione di sfoderare le tue abilità di cavaliere jedi della supercazzola, ma evidentemente devo averti fatto così tanto incazzare che credo di poter notare con soddisfazione che qualcosa ti è scappato. E’ infatti peculiare che, dopo aver passato tante righe per dire che non hai aderito all’Api, tu chiuda dicendo che “rifaremo la Margherita del 21° secolo”. Certo, sempre che il Pd persista nel rifare “il partito della sinistra democratica”. Che è esattamente quello, perdonami, che secondo la tua analisi il Pd sta facendo. E infatti, il capolavoro è nei titoli di coda di questo tuo scritto, quando dici che si può restare o andare, e tu hai scelto di restare, ma “per ora”. Seguono puntini di sospensione. Per me è una risposta, poi vedi tu.
    Raggiunto il primo scopo, ce n’era uno un po’ più complicato. Era quello di farti ammettere, una volta che hai finito di sbrodolarti addosso per i tuoi brillanti conseguimenti, anche le tue responsabilità. Che non sono poche, né leggere.
    Impresa difficile, che non ha nulla a che vedere col tuo merito di aver creato a Biella – città non esattamente progressista – uno spazio durato tre legislature. Quello te lo si riconosce senza problemi, né discuto sulla legittimità delle tue ambizioni, visto che a Roma vedo avanzare figurine così modeste.
    La contestazione è sul piano politico, una differenza che qui siamo tutti in grado di cogliere. Io rifiuto l’idea che tu ti permetta di passare un anno intero a rampognare il centrosinistra dalle pagine dei giornali, per il semplice motivo che se il centrosinistra, a Biella ma anche fuori, è in queste condizioni, caro mio, è anche colpa tua.
    Come leader locale di una – non chiamiamola corrente – area culturale, hai lasciato alle tue spalle una classe dirigente logora, priva di spessore alla prova dei fatti. E perdente, che poi è la cosa più grave. La tua colpa è stata quella di aver finito per circondarti, come spesso capita alle persone di successo, di yes men che mentre tu sei a Strasburgo non sanno che pesci pigliare, e siccome ce li dobbiamo sorbire ti assicuro che questo è un problema. Tanto che, sappilo, sono proprio loro i primi a chiedermi, sempre più in difficoltà, “che cazzo vuole Susta”, e non credere che l’aver creato un’associazione li abbia poi tanto rincuorati. Quando sarà il momento, non voglio in alcun modo veder emergere da questo brodo di galline vecchie (ho letto i nomi degli aderenti a Lab21, so di cosa parlo) il futuro candidato sindaco del centrosinistra. Perché quel brodo è in frigo dal ’93, sarà stato squisito all’epoca ma oggi francamente è immangiabile.
    Inoltre, come membro nazionale e di alto livello di una classe dirigente, il fallimento di questo Pd è anche tuo. Il Pd che ha perso quattro milioni di voti, ti ricordo, aveva come leader un Veltroni appena dimesso, un leader che rappresentava tutta intera questa classe dirigente, da D’Alema a Rutelli, te compreso. E quindi, di cosa ti lamenti, di cosa cianci quando ripensi a tutti quei voti persi? Non li ho mica persi io! In qualsiasi altro Paese men che normale non staremmo neppure a discuterne, perché dopo i risultati del 2009 – per non parlare del passato – chiunque altro se ne sarebbe andato velocemente e chiedendo scusa, mentre qui stiamo ancora ad assitere ai litigi di due gruppi che un po’ se le danno, un po’ si mettono daccordo per sopravviversi a vicenda.
    Che poi è esattamente lo stile che tu replichi a Biella, quando fingi di lamentarti ma poi, alla fine, cerchi solo le condizioni migliori per spuntare un accordo. Ecco il vero motivo per cui il Pd si sta affossando, mica perchè litiga, quello è solo un teatrino messo in scena per i giornali: alla fine l’accordo si trova sempre, perché è l’accordo che salva tutti e rimanda il cambiamento. Peccato non funzioni così bene nella competizione con l’avversario, però è perfetto se lo scopo è garantirsi un altro giro in transatlantico, e pazienza se nel frattempo il Paese affonda. Vuoi farti un giro a bordo anche tu? Benissimo, legittimo, persino comprensibile. Ma almeno abbi il pudore di non voler recitare tutti i ruoli, lascia a interpreti più credibili quello di chi vuole davvero cambiare le cose, perché nei fatti – nei fatti – dimostri continuamente che non ti calza.
    Tu a questo punto sei solito dire che non si può fare altro che accordarsi, perché non ci sono le alternative, intendendo implicitamente che io non lo sono, né lo sono quelli come me. E’ fottutamente tipico, non dici nulla di particolarmente originale, perché chi occupa una posizione non ha mai la lucidità di riconoscere l’arrivo di chi lo mette in discussione. E qui non sto parlando di me, beninteso. Sto parlando di persone che sicuramente non hanno i tuoi meriti, ma neppure le tue colpe: cosa che per me, vista la situazione, costituisce un buon inizio, sempre meglio che sopportare la qualsiasi perché uno, nel ’93, ha avuto una buona intuizione, e in virtù di quella tutto quel che segue va passato in cavalleria a prescindere. Quelli di cui parlo sono nati col Pd, quello che non doveva limitarsi – come dici tu – a reiterare due apparati della Prima Repubblica, ma doveva incarnare un progetto nuovo e diverso, un progetto che solo a sentir parlare di centro e sinistra diventa deprimente. Se per loro vale lo stesso metro che usi per te stesso, non è adesso che li puoi giudicare, ne riparleremo fra trent’anni (ma anche meno, perchè magari avranno il buongusto di farsi da parte prima). Capisco la tua fatica ad accettarli, dopotutto hanno uno stile molto diverso dal tuo, ma in caso contrario verrebbe da chiedersi dove stia la novità. E poi, non è che le scelte che hai fatto a tua immagine e somiglianza siano state poi così azzeccate, quindi scusami se qualcuno cerca di sgravarti almeno dal compito di selezionare la futura classe dirigente. Quanti sono? Forse pochi, oggi, domani chissà: questa è la mia scommessa, la tua qual è?
    In fondo, tutto quello a cui io ti vedo lavorare, qui e altrove, si riduce nel trovare un modo per convivere e stabilire un rapporto di forza con altri che riconosci – pur se corre un odio profondo – come interlocutori. In termini più semplici, un’associazione di fedayn locali che ti faccia sedere al tavolo delle trattative con Ronzani, e un’altra dimensione più grande che permetta alla tua area di raggiungere un equilibrio con D’Alema. Siccome si parla anche del mio futuro, mi sia consentito dire “no grazie”, no a tutti voi nessuno escluso, perchè se questa è la prospettiva, onestamente, mi sparo un colpo.

    paolocoss
  9. KA-BOOM!!!

    Piccole fesserie a parte, ricordo che l’alternativa al candidato congressuale che ha poi vinto ed è diventato il nostro segretario (e il mio) è stata frutto del lavoro di alcuni segretari di circolo e di un gruppo trasversale ad ogni mozione passata, presente e si spera futura.

    Vedere questa alternativa come eterodiretta dall’onnipotente e Cosseddu mi sembra una visione quanto mai limitativa. E, sarò chiaro, è anche una grossa cantonata. Molto grossa.

    Sono un nativo, come oggi si usa dire, democratico. Che ha per prospettiva proprio quel partito di centrosinistra (non metto trattini nè spazi, volutamente), liberale, democratico, progressista che si voleva far nascere.
    Rinnovando, come avevo detto in una breve chiacchierata pre-congressuale allo stesso On. Susta (della quale magari non si ricorderà) con la forza delle idee, delle azioni. Il rinnovamento non è questione di anagrafe (non solo), è questione di mentalità e progettualità.

    Comprendo la delusione e lo scazzo di chi, per sua stessa ammissione, ha retto già un paio di delusioni e non sa se potrà reggerne un’altra (sono parole dette dall’on. Susta all’indomani del congresso del 2009).
    Credetemi.

    Ma o si fa uno scatto in avanti per davvero, prendendo i problemi per le corna e lasciandosi un po’ di mugugni alle spalle (tutti), oppure tanto vale.
    Non conosco problemi che si risolvano con la fuga, salvo l’essere inseguiti da una belva…
    C’è chi si sta facendo un mazzo al cubo sul territorio, cercando di organizzare eventi, proporre idee, e soprattutto cercando di infischiandosene il più possibile delle continue contraddizioni che il partito a livello nazionale e locale spesso ci offre.

    Non aspettiamo altro che di creare spazi di discussione ampi, partecipati, anche critici.
    Siamo solo un piccolo circolo di circa 150 iscritti, on siamo certo il Biellese, il Piemonte o l’Italia
    Nno siamo “fighette” che vogliono la pappa pronta, ci sudiamo come è giusto che sia ogni singolo risultato.

    Ce la date una mano?

    Marco Barbierato.
    Segretario Circolo PD Cossato

    Marco Barbierato
  10. Ti prometto che dopo non ti romperò più.
    1) Mi dispiace per Te ma se io sono stato membro (senza diritto di voto) dell’Assemblea nazionale del PD (come Te) e della direzione (mai convocata per un anno!) non per questo mi sento proprio responsabile delle scelte romane, per la semplice ragione che da un anno e mezzo (da quando cioè sono uscito dalla segreteria regionale) MAI mi è stata data la possibilità di criticarle se non sui giornali. Io ho contato qualcosa a Roma e molto in Piemonte nella fase in cui si è deciso di fare il PD, poi ho perso le primarie (contro quelli che oggi sono alla guida del PD in Piemonte e in Italia) e da lì (a Torino) ho contato sempre meno e a Roma meno ancora. Quindi, non mi sento proprio responsabile del disastro in cui versa il PD che – lo dice D’Alema, non io – è un “amalgama malriuscito”, magari senza alternative (e per ora così è anche per me), ma il dirlo resta una magra consolazione……..
    2) Colpe. Pensala come vuoi. Tu sei uno che avrai anche titolo e qualità per dare il Tuo contributo e NESSUNO TE LO HAI MAI IMPEDITO! Ma non hai nè titolo nè qualità per ergerti a Giudice di chi (e parlo di gente che non ha 80 anni, ma 40 o 50) ha guidato in questi anni, dopo di me, la Città, la Provincia, i DS, la Margherita o il PD e che non ha molte colpe se il PD nazionale balbetta su tutto e non ha una linea politica (vera ragione per la quale abbiamo perso migliaia di voti qua e milioni in Italia). Hai diritto di dire la Tua, ovviamente! Insultami pure se Ti serve a spiegare cose che hanno origini secondo me ben più profonde, ma – ripeto! – NON HAI NE’ TITOLO NE’ QUALITA’ per giudicare gli altri. Càndidati alle prossime comunali; prendi i voti; sbattiti; gira per i quartieri a capire i problemi della gente, come abbiamo fatto tutti e poi dai il tuo contributo invece di divertirti coi blog a insultare il prossimo. Dimostra Tu di avere “quello spessore alla prova dei fatti” che rimproveri (di non avere) a quelli che sono venuti dopo di me!
    3) LA POLITICA. Io non ho rimproveri di tipo personale da muovere a D’Alema, Bersani o altri. La mia è una contestazione politica sul profilo del PD e sulle scelte politiche e culturali del PD. Resto convinto che sia stato un tragico errore far fuori Veltroni; che il PD di Veltroni, Rutelli e Fassino (quello delle origini per intenderci) fosse un’altra cosa; che un partito che sceglie di diventare di “sinistra” e “socialdemocratico” sia destinato a rimanere minoritario e ad allargare gli spazi per la sinistra alternativa e giustizialista da un lato perdendo altresì il mondo moderato – laico e cattolico – da cui provengono quelli come me dall’altro. SBAGLIO? Può darsi, ma siccome sono convinto di ciò, mi son dimesso dagli incarichi che avevo e lavorerò per cambiare il centrosinistra! E’ sbagliato? per Te! Non per me e per tanti come me! Possiamo essere “galline che agiscono nel loro brodo” assumendoci le nostre responsabilità? E se proprio siamo destinati a morire nel “nostro brodo”, possiamo decidere di farcelo a nostro uso e consumo? O dobbiamo chiedere a Te e ai Tuoi seguaci anche il permesso di morire?
    A Biella, come in Piemonte come in Italia lavorerò con tutti quelli che sono disponibili a rilanciare un politica democratica, rifomista, popolare e liberale. Come lo faremo? Te l’ho detto e lo ripeto: come ha detto Veltroni presentando il Manifesto dei 75 lo faremo “DENTRO E FUORI”, cercando di tenere insieme persone che sono “dentro” e altre che stanno “fuori” il PD, convinti come siamo che non è il “partito” o la sua “organizzazione” il FINE, ma la visione, il progetto e il programma di cui il partito è solo uno strumento. Sono tante le realtà che si stanno muovendo in Italia in questa direzione e, mi dispiace per Te, io vi partecipo. D’altra parte se Tu vai a Firenze con Renzi e Civati perchè io non posso fare delle cose con Cacciari e c.?Ti basta? Vi basta? No?!? Pazienza! Preferisco fare la minoranza della minoranza nel PD e ricucire con chi se ne è andato o non vuole venire visto com’è il PD che stare tranquillo, in panciolle, a dividere con altri le poche cose di cui ancora il PD dispone. Potrei stare tranquillo! Se “facessi il bravo” chi, a Roma o a Torino, mi negherebbe una tranquilla ricandidatura a Bruxelles o a Roma, nel pieno rispetto dello statuto, avendo io fatto solo un mandato e mezzo? E invece preferisco andare in mare aperto, rischiare – anche il posto – perchè non ho smarrito l’obiettivo che è quello di mandare a casa la destra a Biella, in Provincia, a Torino e a Roma e non quello di difendere un ceto politico, per di più di sconfitti (come vedi su questo punto la pensiamo uguale). Ma “est modus in rebus”!
    4) IL LOCALE.
    Smetitla di offendere e di dire cazzate! Io “eterodirigo” quelli che Tu chiami i “miei” come Tu dirigi ed “eteroguidi” i “Tuoi” che hanno deciso di stare in segreteria nel provinciale, ma non nel comunale! Anzi: io non li dirigo per niente, mentre Tu sì! Giochi a fare il “capetto” e Te la pigli con i presunti “capi”! Sì presunti, perchè io gioco sempre a viso aperto, Tu giochi coi blog e pubblichi solo commenti anonimi! Continuerò a criticare, a promuovere e partecipare ad associazioni, a dire la mia quando ritengo (che sia la diga, la TAV, il Museo, ecc.); faccio il mio lavoro da parlamentare nel gruppo che il PD ha scelto e pare (non per giudizio mio) neanche così male. Te l’ho detto a voce e Te lo ripeto: Raise e Zuccolo li ho sostenuti senza “dare ordini” (la condivisione è cosa diversa dal dare ordini) perchè qui, a Biella, bisognava e bisogna andare oltre le mozioni congressuali e perchè loro più di altri (Te compreso) potevano e possono rappresentare un punto di equilibrio. Stop! So che non ci credi (perchè sei in malafede), ma non ho tempo da perdere in manovre e manovrine locali. Non c’è mai stato un “sistema di potere” di Susta nè mai ci sarà! Non mi candiderò a livello locale a nulla; per me, qui, a Biella “TIME IS OVER!” TI BASTA? Puoi tirare adesso un sospiro di sollievo? Posso però sommessamente chiedere di potere dire la mia, di partecipare alle associazioni che ritengo vicine al mio modo di sentire? Posso concorrere a costruire un’area politica che giudico essenziale per mandare a casa la destra e farlo anche fuori dal PD, ma non certo senza o contro il PD? Trovo assurdo che a livello locale si continui a seminare così tanto livore, astio, rancore personale più che entrare nel merito delle questioni che attengono la visione, il progetto, il programma. Trovo assurdo che persone ancora giovani e che iniziano un percorso di impegno politico si ergano a Giudici con tale arroganza. Tutti abbiamo il diritto/dovere di organizzare correnti, aree politiche, ecc. (io lo eserciterò fin che vivrò perchè non vengo dalla cultura politica che ha teorizzato e praticato il centralismo democratico) ma tutto ciò deve avvenire senza livore, rancore personale, astio, quasi odio….sì odio…Dai Tuoi scritti, Cosseddu, si evince – non solo (o non tanto) verso di me ma anche (se non soprattutto…. verso le persone a me più vicine…a Barazzotto…) livore e odio. NON VA BENE! Non va bene che uno si candidi per fare il Consigliere regionale e poi non fa la campagna elettorale (che non è partecipare agli incontri, ma organizzarli, prepararli, ecc.ecc.) perchè perde le primarie. Non va bene che ci si candidi a segretario e poi se si perde o se viene scelto un altro non si entra nella segreteria. Non va bene a Roma, men che meno va bene a Biella! Io mi son dimesso da Vicepresidente del gruppo al PE perchè non potevo più rappresentare la segreteria del partito dopo un congresso che ha eletto un leader diverso da quello che mi ha proposto e che ha una linea politica diversa, ma continuo a partecipare alla vita della delegazione del PD al PE; ho perso le primarie nel 2007 ma fino al 2009 non ho lasciato la segreteria regionale e la campagna per le regionali l’ho fatta anche se la mia posizione verso il PD non era meno critica di oggi. Poi ognuno – ogni tanto – tira delle conclusioni anche “personali” e può anche decidere di farsi da parte, ma non per astio, rancore, livore. Non capisco perchè Voi non siate, ad es., nella segreteria cittadina del PD se volete far parte del PD!
    Adesso potrai replicare, insultarmi, ecc. ecc. come hai fatto più volte. Io non ti replicherò più su questo blog. Se vorrai ci vedremo, magari anche con altri, e ce le suoneremo e canteremo per bene “all’antica”, parlandoci di persona. Per quel che mi concerne a questi strumenti insostituibili e infernali ho già concesso troppo.
    Gianluca….se vuoi aggiungo anche “Susta”….

    anonimo
  11. Ho detto abbondantemente quel che pensavo, e quindi non insisto. Resto dell’idea che le tue risposte siano lacunose, lo sono anche quelle che hai dato qui, e questo non va bene. Quanto alle osservazioni di stile, non credo che tu possa scomporti per così poco, più probabilmente ti scoccia che qualcuno ti chieda di rendere conto di quel che fai e dici. Ci farai l’abitudine.

    paolocoss
  12. Solo una piccola cosa, dato che mi sento tirato in ballo da Susta.
    NON SONO ETERODIRETTO DA NESSUNO (e ritengo che nessun altro nel PD lo sia).
    E’ curioso che Susta richieda rispetto per se stesso e ne abbia avuto, nella sua interpretazione, così poco per me, per chi ha condiviso la mia candidatura e per chi mi ha votato nel congresso provinciale.
    Stefano La Malfa

    Stefano La Malfa
  13. A Marco. Tu hai scritto: Non conosco problemi che si risolvano con la fuga, salvo l’essere inseguiti da una belva…nella mia esperienza di corse campestri, quando ci si trova inseguiti dai cagnetti malefici dei contadini che mirano alle caviglie, dai cagnoni arruffati dei pastori che mirano agli stinchi, dai cagnacci affamati di solito legati alle catene di catapecchie isolate che mirano alle chiappe, la salvezza non è la fuga: è voltarsi di scatto e mettersi a rincorrerli. Fuggono loro. Ma a me viene naturale: di cognome faccio Gatti, e i gatti, si sa, la ciotola sanno scegliersela da sé.
    Paola Gatti

    Paola Gatti
  14. E’ ufficiale : Cosseddu e Susta sono eterodiretti da Dio in persona!

    anonimo
  15. …sino a quando – all’alba dei 50 anni – gli elettori della Margherita mi han mandato a Strasburgo…

    sei un consapevole cacciaballe di proporzioni inimmaginabili!!

    anonimo
  16. …mi pareva fossero stati gli elettori di “Uniti nell’Ulivo” (e quindi di DS, Margherita, SDI, Repubblicani Europei etc.) a dare la possibilità all’onorevole di essere eletto…dettagli.

    anonimo
  17. ci sono due amici, Paolo, che è un arrogante rottamatore di palle e Gianluca che è un logorroico rottamato pallista. I due simpatici amici vanno in Africa, su un’isola deserta, e vengono catturati da una pericolosa tribù di indigeni. II capo tribù interpella per primo Paolo e gli propone: “Vuoi morire o bunga-bunga?”. Paolo di fronte al rischio di morire senza prima vedersi riconosciuta l’agognata gloria spettante, non ha esitazione e sceglie: “Bunga-bunga”. E viene violentato selvaggiamente dai 21 lab-uomini più arrapati della tribù. Quando tocca a Gianluca, alla stessa domanda del capo tribù, davanti alla scelta, dopo aver visto le violente pratiche sodomite dei 21 sull’amico, non ha indugi: “Voglio morire!”.
    E il capo tribù: “Va bene, prima bunga-bunga, poi morire”

    anonimo
  18. Di solito non mi curo di controllare certe cose, ma per vostra informazione vorrei segnalare che i commenti 14, 15 e 17 sono stati scritti dalla stessa persona.

    paolocoss
  19. Seguo Popolino da un po’ . Non trovo i suoi scritti nè rancorosi nè livorosi (quelli dell On Susta mi sembrano un po’ piccati oltre che livorosi e rancorosi) Gli interventi di Popolino sono ironici, caustici ,ma sempre sul pezzo : vero ottimo giornalismo. Un vero monumento letterario se confrontati con il livello delle sbrodolate trascritte sulla stampa locale dalle interviste ai vari papaveri del PD.
    Ho votato tante volte per Susta e gli riconosco tutti i meriti che si attribuisce nonchè qualche difetto ed errore . Senz’atro è un talento politico , e non è neanche tanto vecchio perciò mi stupisco che non sappia apprezzare la capacità di Cosseddu di sollecitare temi e dibattiti veri usando linguaggi e mezzi nuovi.
    Nel 2010 tenere un blog è “farsi il mazzo” come lo era nel 1993 andare nei quartieri. forse il target è diverso da quello che si raggiiungeva nelle circoscrizioni ma una cosa non esclude l’altra . Cosseddu sta facendo un ottimo lavoro è una risorsa per il dibattito politico, non solo biellese . Peccato che un politico di razza come Susta sia cosi’ permaloso e poco lungimirante Cristiana

    Cristiana
  20. 6 odioso paolo
    tu 6 il primo a non fare un cazzo e sfotti sempre gli altri
    vai a lavorare !
    w la falce e il martello
    sai solo criticare ma quanti voti hai preso fino adesso alle elezioni

    anonimo
  21. Il commento numero 20 è una perla, complimenti.

    anonimo
  22. “Per quel che mi concerne a questi strumenti insostituibili e infernali ho già concesso troppo”.

    Giusto, internet, blog, ecc…….strumenti infernali……ma vaaaaaaaaaaa…..

    VECCHIO !!!! E’ ORA DI TORNARE NELLE CAVERNE !!!

    anonimo