24 SETTEMBRE 2010

Belin che carattere

Avete visto Anno Zero ieri sera? Non importa, ne potete leggere sui giornali di oggi. Ad un certo punto la trasmissione regala a un leader politico un quarto d'ora fuori studio, a casa sua, registrato, in cui anche le domande fanno fatica a farsi strada in un monologo che il leader stesso usa per presentare il suo partito, il suo programma, la sua manifestazione, e per attaccare chiunque senza possibilità di contraddittorio: quel leader è Beppe Grillo, e per quanto sia un interessante momento di televisione, dal punto di vista giornalistico è ingiustificabile.
C'è dell'altro. Al minuto 7:40 avviene il seguente scambio:

Intervistatore: Per esempio lei si potrebbe candidare…
Grillo: Aspetta aspetta, guarda che ti denuncio, stai attento eh…
Intervistatore: … alle primarie del Pd…
Grillo: Ti denuncio
Intervistatore: Lo ha fatto, non gliel'hanno fatto fare l'altra volta, ma se no…
Grillo: Ti denuncio, era una provocazione per portargli il nostro programma (etc)…

Bene. Io non ho capito, e voi? Grillo non sopporta che qualcuno gli dica che il suo fine ultimo è candidarsi, e vabbè, è una cosa risaputa (penalmente non rilevante, però). Ma ho alcune domande.
Prima: esattamente, cosa ha pensato Grillo nell'attimo che è intercorso tra quando l'intervistatore ha detto "lei si potrebbe candidare" e quello immediatamente successivo in cui ha terminato con "alle primarie del Pd", cosa ha pensato da fargli scattare una reazione come "stai attento, ti denuncio"? 
Seconda: è normale che di fronte a una domanda di un giornalista – bella o brutta – un leader politico minacci immediatamente la denuncia, salvo poi accorgersi che aveva capito chissà cosa e metterci una pezza improbabile? E poi, che pezza: "ti denuncio, era una provocazione per portargli il nostro programma". Non vuol dire niente, non ha senso: "ti denuncio perchè la mia candidatura alle primarie era una provocazione"? Suvvia, chissà cosa aveva in testa in quel momento.
Terza: ma è normale, tutto ciò? Questo tanghero isterico non era il difensore della democrazia?
Qualcuno gli spieghi che la democrazia, come diceva qualcuno, è la libertà di fare domande.

  1. Visto quel che è successo l'ultima volta che Grillo e il suo movimento sono stati tirati in ballo su questo blog, ho un po' di timore a commentare. 
    Comunque, condivido, ieri sera quel passaggio l'ho sentito di sfuggita e l'ho trovato un po' strano. Non me lo spiego neppure adesso.

    utente anonimo
  2. Madonna che silenzio c'è stasera…

    utente anonimo
  3. Sul loro profilo Facebook i movimentisti definiscono l'intervento "MI-CI-DIA-LE", ma curiosamente riportano una versione del video più breve, in cui il passaggio che citi non c'è.

    utente anonimo
  4. Forse è un tic. 
    "Vorrei un caffè"
    "Macchiato?"
    "Ti denuncio, stai attento"
    "Prego?"
    "Ti denuncio, macchiato freddo, grazie"

    utente anonimo
  5. Francamente, il passaggio su cui insisti non mi inquieta più di tanto.
    Da democratico mi ha colpito, invece , un passaggio che avrei voluto sentire in questi anni da tanti nostri mezzi leader del PD.
    Quello sul fatto di non aspettare messianicamente leadership miracolose (papa stranieri, obama bianchi o a pois) che arrivino a salvarci. L'invito alle persone perbene a impegnarsi in prima persona per cambiare le cose.
    Sarà retorico, sarà tutta fuffa. Ma se penso che l'aternativa è sentire Bersani farfugliare di fantomatiche alleanze non si sa bene con chi. Se penso che l'alternativa del PD sono i giovani turchi che pontificano dalle loro comode, vecchie, poltrone di dirigenti.
    Se penso che Walter prima lancia il sasso e poi si astiene…
    Ecco, se penso a tutte queste cose, mi chiedo ma siamo proprio sicuri che il grillismo sia questo male assoluto che viene dipinto nel PD?
    O forse, aldilà delle miserie umane di un comico, riciclato predicatore, dovremmo guardare al bisogno autentico di civismo, di pulizia, che questo movimento fa emergere.
    Forse dovremmo ascoltare meno al grillo sparlante (sempre  meglio converrai però di bocchino, castelli e di pietro in studio…) e confrontarci da democratici con i tanti giovani grilli che lo stanno seguendo. Chissà che non impariamo qualcosa.

    Marco D

  6. Dovremmo, dovremmo. Dovremmo però anche fare altre cose: smetterla di oscillare tra demonizzazioni a priori e inseguimenti sullo stesso terreno. Hai ragione, ci sono tanti aspetti positivi, e c'è una voglia di partecipazione che è positiva pure quella. Ma ci sono anche semplificazioni pericolose, proprio brutte. E un pessimo modo di intendere il confronto, le differenze d'opinione e non solo, e la democrazia. Tipo dire "ti denuncio" a un giornalista così, a cazzo.
    Io conosco i miei personali limiti, e pure quelli del partito in cui milito, e come altri sono disposto a metterli in discussione in ogni momento: possiamo chiedere lo stesso ai nostri interlocutori o abbiamo perso qualsiasi diritto di analisi?

  7. #7, che tempismo. Regalo senza problemi qualche accesso e uno spazio per i commenti a chi non ne ha.

  8. In ogni caso è l'unico che, oltre alla legge elettorale, ha tirato in ballo la legge sul conflitto d'interessi. Lo condivido, i politici sono un costoso gruppo di morti viventi in mala fede, pericolosissimi perchè non hanno più nulla da perdere, quando un morto si è venduto anche l'anima, che resta?
    Fausto Fabiano

    utente anonimo
  9. ma sei ossessionato da Grillo! paura di perdere voti?State tranquilli, ce la fate da soli a perdere, non avete bisogno di Grillo

    utente anonimo
  10. A complemento della discussione, segnalo a distanza di qualche giorno, il "reportage" di Civati fra i grillini… Che sembra il titolo di un film di fantascienza di serie z e invece è un buon esempio, di come a mio avviso, si possa essere duri (con Grillo) senza perdere la tenerezza per certe istanze sacrosante che vengono dai ragazzi delle cinque stelle.

    http://civati.splinder.com/post/23367039

    Marco D