1 LUGLIO 2010

Raise and fall

Romolo_Augustolo_tremisseRomolo Augusto fu l'ultimo imperatore romano: doveva essere un tipo piuttosto divertente, giusto un po' stravagante, ma il destino aveva per lui altri piani che non comprendevano l'idea di passarlo alla Storia come un simpaticone. Questo perché i leghisti di allora, i germani, gli rovesciarono l'impero cogliendolo completamente di sorpresa. Quello della Pax Romana era un modello – oggi diremmo amministrativo – che si era deteriorato molto lentamente, nei secoli, così lentamente che quasi i suoi leader non se ne erano accorti.
Finché non fu troppo tardi: Augusto detto Augustolo (ovvero, Augusto il piccolo, tanto per distinguerlo da quell'altro di cui si serba ben più elevata memoria) non immaginava certo, quando hanno coronato la sua testa, che la Storia gli avrebbe riservato non il destino di un Grande con la G maiuscola, ma quello del liquidatore. L'ultimo chiuda la porta.
Avrebbe potuto evitarlo? Probabilmente no, erano in moto forze più grandi di quelle contrastabili da un semplice uomo.
Quando i germani bussano alla sua porta, lo trovano intento a giocare con le sue galline da compagnia, per nulla turbato da quanto sta capitando. Non esattamente un finale glorioso, non certo l'immagine del condottiero che muore in battaglia, e il cui sacrificio estremo riecheggia nei secoli come ispirazione per le generazioni a venire. Purtroppo per lui, era stato allevato con l'idea che l'impero fosse eterno, e mai avrebbe potuto credere di esserne l'ultimo capostipite illustre, o che davvero quei barbari così rozzi fossero una minaccia reale per lui, colto e raffinato cittadino di Roma.
Ascesa e caduta dell'impero romano. E galline.
E' una metafora? E se sì, di cosa? Non lo so, mi sembra abbia numerose applicazioni. Qualsiasi riferimento a fatti e persone reali, eccetera.

  1. Per la precisione:

    "Romolo il grande è uno dei lavori teatrali di Dürrenmatt più comici e insieme più pessimistici. Scritto nel 1949 è stato più volte rielaborato dall’autore fino all’edizione definitiva del 1964.

    “Commedia storica storicamente inverosimile”, rappresenta il tardo impero romano alla vigilia della sua caduta. Un impero che era riuscito a sopravvivere basandosi sull’ideale di uno stato autoritario, facendo leva sull’oppressione e la violenza. Pare che l’ultimo imperatore voglia consacrarsi unicamente all’allevamento di polli. Tutti i polli sono indicati con il nome di imperatori, la gallina più prolifica porta il nome di Odoacre, capo dei Germani, il cui esercito sta ora avanzando minaccioso e inesorabile in Italia. Sono inutili gli appelli della imperatrice che vuole risvegliare le ambizioni del regale consorte, la figlia continua a studiare senza grande costrutto le tragedie greche. A corte, commercianti, antiquari e fabbricanti di pantaloni propongono transazioni economiche, in realtà spingono l’impero alla bancarotta. Nello sfacelo generale i ministri degli interni e della guerra tentano invano di tenere alta la bandiera di un antico splendore. A corte gli unici funzionari ancora efficienti sono il cuoco e i due camerieri. A rompere l’idillio imperiale giunge a chiedere asilo l’imperatore bizantino con il suo seguito di vetusti cerimonieri. Reduce da una prigionia in Germania di cui porta i segni di atroci torture, ormai ritenuto disperso, giunge inaspettato anche il fidanzato della figlia dell’imperatore. Intanto l’esercito invasore si appressa sempre di più. Situazioni comiche satira amara si incrociano verso un epilogo inaspettato. Ora cominciamo a capire che era davvero Romolo Augusto. Alla testa dell’impero c’è un uomo che non vuole più corrispondere alle aspettative e alle richieste di dominio dei Romani: un pazzo che alleva galline, un burattino apparentemente rimbambito, disprezzato da tutti per la sua manifesta debolezza nel comando. In realtà, la maschera del pazzo è solo una simulazione e serve ad esprimere il suo rifiuto; Romolo vuole il declino del mondo nel quale vive perché non crede più negli ideali di tale mondo e non vede che il loro rovescio e i crimini con i quali essi vengono favoriti".

    utente anonimo
  2. Ironicamente, anche i germani, come i polli, sono pennuti.

    utente anonimo
  3. Siamo pronti ad affrontare i regni romano-barbarici?

    utente anonimo
  4. Forse è meglio specificare che Raise è un politico del Pd locale, altrimenti qualcuno non coglie il gioco di parole tra "rise" e appunto "raise" e pensa che non sai l'inglese e in più pretendi anche di farci i titoli dei post… 
    ;)

    utente anonimo
  5. a parte che "raise" esiste anche in inglese, e non solo nel pd, ma fatemi capire: la tesi di fondo di questa manfrina è che Raise (maiuscolo) sarà il liquidatore dei Democrats biellesi? L'ultimo imperatore? Secondo me siete tutti iscritti ad Alleanza nazionale

    Cordialmente, vostro
    Mauro Scoccimarro

    utente anonimo
  6. Carissimo Scoccimarro, la fantasia con cui ti firmi ogni volta con il nome di un vecchio dirigente del Pci mi fa morire dal ridere. E infatti, dai, qui si gioca un po' (e un po' no). Altro che Alleanza nazionale (l'ultimo che mi ha detto una cosa del genere – anche l'unico, a dir la verità – me lo sono magnato vivo). Se non sapessi che sei tu, caro Scoccimarro…

  7. Cazzo, la battuta su Alleanza Nazionale l'ho capita solo ora. Sei un genio del male.