6 OTTOBRE 2009

Chi gioca in prima base

Alle 9,20, cinque minuti dopo l’inizio del gran discorso presidenziale, dall’aeroporto internazionale Ronald Reagan di Washington decolla un volo di linea guidato da un pilota in realtà addestrato da Al Qaeda e sfuggito ai controlli dell’Fbi. L’aereo viene dirottato e vira rapidamente verso Capitol Hill, la sede del Congresso. La distanza è breve, meno di cinque chilometri. L’Air Force non fa in tempo a intercettare il jet, la batteria antiaerea non riesce ad abbatterlo. In pochi istanti l’aereo si schianta fragorosamente sulla grande cupola neoclassica del Congresso, gremito dal gotha politico e giornalistico della capitale americana.

Cristian Rocca spiega i risultati di uno studio congiunto dell’American Enterprise Institute e della Brookings Institution sul problema della “continuità della presidenza”. Roba che neanche uno sceneggiatore di Hollywood in acido, eppure.

  1. In tutto questo, io penso alla faccia del povero Lars Løkke Rasmussen, quando si vede crollare di fronte Obama…
    Non mangerà più aringa per lo shock!

    mc

    mc