29 LUGLIO 2009

L’asta tosta

Visto che privatamente si sono manifestati numerosi interessamenti, ho deciso di mettere all’asta questo prezioso documento, un cimelio dall’innegabile valore collezionistico e storico.
Il ricavato sarà interamente devoluto al fondo per la salvaguardia dell’aquila romana.
Via alle offerte.

  1. offro 3 talleri, un doblone, 11 sesterzi, 6 fiorini 5 marenghi e 100 banconote del Monopoli…

    ma mi sa che è falso come la parrucca di una bat**na…

    anonimo
  2. Di questo Guernica in minore a me interessa solo il disegno delle zinne della “Cate”, perché ho un mezza idea su chi potrebbe essere. Pago bene, ma chiedo una trattativa riservata.

    anonimo
  3. E’ un falso. Io c’ero, ho visto mentre popolino raccoglieva l’opera, ma non era del piccolo Delma ma del piccolo Castagnetti. Il silente consigliere del PDL figlio dell’assessore provinciale alle strade (la destra ha proprio il vizio di cooptare la discendenza). C’è anche un’indizio inequivoco: mai il primo avrebbe potuto riferirsci all’acronimo del mio nome senza ricordare il codice dell’Asse. Sennò che assessore alla “cultura” sarebbe?
    rp

    rp
  4. #2, l’opera è indivisibile, mi spiace.
    #3, rp, questo tuo tentativo di insinuare menzogne per deprezzare l’opera sono indegne. C’ho le perizie, c’ho.

  5. No caro pop, non ci siamo.
    Oggi dopo la pubblicazione del reperto mi sono avvalso della possibilità di svolgere come consigliere comunale il mio ruolo di sindacato ispettivo e ho subito inoltrato interrogazione urgente al (presunto) autore dell’opera.
    Ho infatti chiesto se corrispondeva al vero che lo stesso considerava dei “bla, bla, bla” le dotte parole dell’assessore Mello Rella (ho taciuto per decenza i riferimenti alla Cate…).
    Lo stesso ha prontamente, oserei dire in posa maschia, smentito la paternità dell’opera e ha comunicato che, qualora la stessa fosse oggetto di compra-vendita, la sua intenzione sarà di rivalersi verso il popolino in sede giudiziaria!
    Okkio quindi caro il mio pop!
    rp

    rp
  6. Occhio con le kappa qui non si usa. Prima ammonizione, alla seconda son cazzi. Occhio.

  7. Tengo, e scambio, con gomma masticata da Gentile, mutanda usata di Pietrobon con il Che sulla patta, forfora di Barazzotto, un agnolotto avanzato da Mello Rella, tampax non identificato ma di sicura provenienza consiliare (si suggerisce prova DNA). In arrivo: dentiera di Mazzoli dimenticata in bagno, olio di ricino di Olivero in bottigliette di Coca Cola fornite da Caldesi, capelli strappati da Raise quando ha saputo di dover tornare al lavoro da Fussotto. Cedo tutto, anche in saldo. No intermediari.
    st

    st