Il tempo perduto

Ho già parlato del quartiere di Biella in cui ho casa, il Piazzo, che è un borgo storico bello da vivere e bello da visitare. I suoi antichi palazzi rappresentano uno dei principali patrimoni della città e uno di questi, Palazzo Ferrero, è stato oggetto di un importante recupero, uno dei (non pochi) motivi di merito della precedente amministrazione. Durante i lavori, levando un controsoffitto, si è rivelata la presenza di una grandiosa volta affrescata, di cui nessuno sembrava sapere assolutamente nulla, in città. La classica scoperta clamorosa.
Questa notte, rientrando a casa, mi sono fermato a far due chiacchiere alla Civetta, il ristorante e libreria a venti metri dal mio portone: c’era il gestore, Benni Possemato, neoeletto consigliere d’opposizione della lista civica I love Biella, e il consigliere di Rifondazione (o come diavolo si chiama ora) Roberto Pietrobon. La Civetta, a ben guardare, è un po’ un piccolo museo del territorio, perché è piena di oggetti e memorabilia della Biella di un tempo. E’ un luogo di testimonianza, e la cosa ha ancora più valore se si pensa che la famiglia di Benni è di origini (se non erro) beneventine: ad un certo punto Benni ci ha mostrato uno dei suoi ultimi acquisti, un manifesto, vecchio di 120 anni, dello stabilimento idroterapico che sorgeva proprio a palazzo Ferrero. Considerando l’epoca, più di un secolo prima dell’invenzione di Photoshop, il manifesto è graficamente piacevole. Fino a poco tempo fa era appeso in centro, nella vetrinetta di una storica erboristeria. Benni ci raccontava di come ha lungamente fatto il filo a quella locandina, che tutti i biellesi avranno visto un milione di volte andando per negozi, ed è riuscito ad averla quando l’attività è stata venduta.
Ebbene, sul manifesto sono stampate tre foto del vecchio stabilimento idroterapico, da cui si riconoscono alcuni dettagli del palazzo: e in una di queste, in tutta la sua clamorosa evidenza, c’è la volta affrescata, in tutto il suo splendore.