5 MAGGIO 2009

Go east

Mi sembra fosse in una puntata dei Simpson, una strada in cui ogni vetrina di negozio era uno Starbucks, tranne una, chiusa, ma con uno striscione : "Nuovo Starbucks, prossima apertura". Credo sia in una delle ultime stagioni, eppure è già datata, perché il trend per cui nelle grandi città americane ogni attività che chiude viene rimpiazzata da una caffetteria della catena sembra essersi interrotto bruscamente: i negozi non aumentano, anzi diminuiscono, e i conti di Starbucks non vanno più tanto bene. Abbastanza impressionante, se si pensa che il marchio americano era riuscito ad affermarsi a un livello tale nel mercato mondiale da aver imposto in molti Paesi la coltivazione solo del suo tipo di caffè, provocando addirittura l’estinzione di alcune qualità locali.
Tempo fa Howard Schultz, Ceo del gruppo, disse che la progressiva conquista del mercato europeo non avrebbe passato le Alpi, per timore di non poter contrastare il rapporto molto particolare che ci lega ai nostri caffè e ai nostri bar: io qualche frappuccino lo berrei volentieri, ma non amo l’espresso e mi rendo conto di non fare testo rispetto ai miei connazionali. In compenso, nell’Est Europa questo problema non c’è, e quindi ora Starbucks è sbarcato a Varsavia.

  1. purtroppo presto o tardi, starbucks conquisterà anche l’italia, poco importa se i nostri caffè sono i più buoni del mondo…

    anche la nostra cucina è rinomata a livello mondiale eppure i vari Merdonald e compagnia sorgono come funghi ad ogni angolo…

    e la cosa più sconvolgente è che si sentono orde di ragazzini dire:

    “andiamo da Mcdonald a mangiare invece che a casa???”

    Non dico tanto la presa di posizione di non mangiargi x questioni politico-culturali, ma come cavolo fà a venirti voglia di quella merda???

  2. Devo confessarti che a me un hamburger ogni tanto non dispiace (benché pochi post più sotto abbia messo un filmato di una catena produttiva che ha disgustato pure me). Il Big Tasty non è male, ma in generale quelli di Burger King sono migliori di quelli di McDonalds. E quando sono all’estero i beveroni di Starbucks li apprezzo molto, sarà che normalmente non amo il caffè. Detto questo, credo ci sia un problema quando un’industria soppianta una cultura: se pensi alla Cina, dove anche nelle metropoli ogni dieci metri c’è un carretto o un locale dove si cucina cibo locale ottimo e tradizionale a costi esigui, sarebbe un delitto veder sparire tutto questo per lasciare il campo solo al trash food. La mia ricetta è quindi di non essere troppo talebani: un hamburger ogni tanto si può anche fare, ma ogni tanto.

  3. Sul Mcdonald in effetti sono abbastanza talebana, nn c mangio da diversi anni, un pò x principio un pò xkè essendo vegetariana troverei ben poco…

    nonostante ciò, ho lavorato x un mese al mcdonald della mia città (fortunatamente nonostante la città sia abbastanza grande cen’è solo 1 dentro un centro commerciale) e anche se nn ho espresso la mia sovversività contro la multinazionale, mi hanno licenziato!!!

    Motivo? nn avevo superato il periodo di prova.

    Se nn avessi già smesso di mangiarci all’epoca in cui c’ho lavorato…lo avrei fatto senz’altro dopo!

    Per il resto condivido con te il resto del pensiero…mentre bevo una tazzina di caffè sponsorizzato dalla mia caffettiera! =)

  4. uhmm, non viene in mente a nessun talebano che preparare da mangiare 365 giorni l’anno a dei mocciosi può alla lunga esaurire ed il fastfood rappresenta una brevissima saltuaria tregua?

    utente anonimo